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CRONACA

ALLA FACCIA DEL CAKE DESIGN: IL CIAMBELLONE… (di ABagnoMaria)

Redazione Sora24
Redazione

Adoro guardare tutti i programmi di cucina, ultimamente un po’ troppi. Molti, a mio modesto parere, basati sempre meno sul cibo e sempre più sullo spettacolo. Ciò nonostante ne rimango sempre incantata, estasiata. A volte però anche inorridita, per non dire nauseata, comunque sia rimango lì incuriosita a guardare ed ascoltare con attenzione.

Da qualche anno ormai, oltre ad i mille chef stellati a volte anche “tronisti”, c’è un gran parlare di cake design. Non voglio certo criticare, né esprimere giudizi. Anche quella è un’arte, un’abilità, una passione. Ora è diventata quasi  una moda, spesso fai da te, che ci viene propinata alle “super feste” dei bambini, che orami sono eventi da non perdere!

Proprio qualche giorno fa, mentre vedevo un programma tv dove passo passo veniva spiegato come fare una torta con tema “la chimica ed il DNA”, ho sentito dire dalla Chef Pasticciera qualcosa che suonava così ”ricoprite la torta di crema, spatolatela così da renderla liscia….una volta stuccata mettetela a riposare in frigo… nel frattempo prendete il cioccolato plastico… poi stendete la pasta di zucchero… prendete il pennarello edibile…” ecc. ecc. ecc. Tra la “stuccatura”, il “pennarello edibile”, le mille manipolazioni della pasta di zucchero ed il cioccolato plastico, i coloranti alimentari e bla bla bla, ho pensato ai nostri dolci casalinghi, alle feste di quando noi eravamo bambini. Feste spesso organizzate all’ora di ricreazione a scuola con la tovaglia di carta sulla cattedra, le crostate, i biscotti, la “pizza dolce” ed il CIAMBELLONE.

Ecco, ho ripensato al ciambellone quello della nonna. Almeno a casa mia il ciambellone è quello della nonna paterna. È quello che ogni volta che viene sfornato fa dire al mio papà: ”eh ma il ciambellone che faceva mamma però era più grosso, profumava di più, era più giallo…” . Insomma era il ciambellone di sua mamma e quindi il ciambellone fatto di ricordi. Per me oggi è il ciambellone di nonna perché la ricetta è la sua, ma è quello di mamma perché mia nonna alla mia nascita non c’era più ed il ciambellone per me non l’ha potuto preparare.

La ricetta e gli ingredienti facilissimi. Farina, zucchero, uova, scorzetta di limone, un pizzico di sale, latte, olio, e lievito. Un bello stampo a ciambella bello grosso, sporcato di olio e poi farina. Niente di più di questo. Ma tanti ricordi, quelli si… Un ricordo ho forte ed indelebile, la grande frusta che mia mamma usava ed usa ancora. Niente sbattitore elettrico, ma una frusta grande con cui mescolare i vari ingredienti all’interno di una grande ciotola di “coccio”. E poi ricordo il rumore. Le uova e lo zucchero con il sale ed il limone fanno un suono quasi impercettibile o comunque “leggero”. Poi aggiungendo la farina e poi il latte e l’olio il composto diventa più cremoso, più corposo e più pesante. Ed allora cambia anche la manualità. Il braccio sinistro a cingere il recipiente che viene appoggiato sulla pancia. Il braccio destro forte sbatte con la frusta,  e sbatte sul “coccio”. Ecco che si sente il rumore “un po’ freddo” della frusta contro la ceramica della ciotola e poi il “plof plof” della massa di tutti gli ingredienti che hanno incorporato aria e sono diventati una crema. Non è facile farvi sentire questi suoni, ma forse qualcuno di voi capirà cosa vorrei trasmettervi. Il composto sarà pronto quando tirata su la frusta cadrà giù “scrivendo” e non sarà né troppo fluido né troppo denso. Qui è l’esperienza che ci aiuta a capire quando è pronto. Ora va versato nello stampo facendolo scendere lentamente, facendo attenzione a non sporcare i bordi, e poi, senza aver paura di usare le mani, pulire la ciotola, che credetemi sono più efficaci di un cucchiaio. E’ fatta… solo una piccola accortezza o trucchetto: cospargetelo con dello zucchero, che farà spaccare il ciambellone e nel frattempo creerà una piacevole crosticina dorata e dolce.

Al ciambellone di nonna poi io e mia sorella abbiamo apportato delle piccole modifiche, così che possa essere mangiato anche da chi è intollerante ai latticini. Al posto del bicchiere di latte un bicchiere di spremuta di arancia. Mi raccomando però non quella che trovate nel banco frigo! Io poi adoro farlo in un stampo rettangolare, tipo plum cake, e nell’impasto inserisco le mele tagliate a tocchetti e l’uva sultanina ammorbidita prima nell’acqua, asciugata e poi passata nella farine.

Il forno ben caldo ed ecco qua in poco più di un’ora un semplice dolce fatto di ricordi, oltre che di sapori ed odori è pronto. Per la colazione, per la merenda, per un momento di fame… e casa ha un profumo che sa di Nonna. Buon ciambellone a tutti!

ABagnoMaria

La mia ricetta:

  • Uova 6
  • Zucchero gr 400
  • Farina gr 800
  • Olio un bicchiere
  • Latte un bicchiere
  • Due bustine di lievito
  • Sale un pizzico
  • Scorza di un limone
  • Forno a 180°

P.S. ora raccontatemi il vostro ciambellone…

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