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POLITICA

Antonio Lombardi scrive a Scalia e Tucci: «Quel 2,51% fu fortemente voluto da qualcuno»

Redazione Sora24
Redazione

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa a firma di Antonio Lombardi (Partito Democratico)

«Egregi Signor Francesco Scalia e signora Tiziana Tucci, sono uno degli artefici, insieme a tutta la direzione provinciale dell’epoca, di quel disastroso risultato elettorale del 2,51% già largamente preventivato e denunciato ma da qualcuno fortemente voluto. Visto il vostro atteggiamento miope e fazioso tenuto all’epoca dei fatti, non poteva andare tanto diversamente. In quella vicenda il maggior danno lo ebbe tutto il centrosinistra sorano e soprattutto i due candidati alla carica di Sindaco e cioè il sottoscritto e Roberto De Donatis.

Onorevole Scalia, non mi sembra che De Donatis sia favorevole alle scelte politiche che state operando nella nostra città. Quindi, per essere il più chiaro possibile, sia Lombardi che De Donatis, che rappresentano l’intero PD di Sora di tre anni fa, sono contrari a questa deprecabile strategia politica messa in atto da un gruppo, per la maggior parte proveniente direttamente da destra, che si arroga il diritto di agire in nome e per conto del PD.

Comunque sono rimasto, e continuo a restare, nel partito, per dare il mio modesto contributo, in coerenza con le mie idee e con la mia storia che, tanto per ricordarvi, mi ha visto quasi sempre come primo degli eletti nelle competizioni elettorali a cui ho partecipato, sia comunali che provinciali. Nella vita si fanno degli errori e si pagano. Ma buonsenso vuole che almeno da essi si tragga un insegnamento e ci si adoperi per non ripeterli. È chiaro che voi non avete nessuna voglia di imparare dalle passate vicende e vi accingete a percorrere una strada che sicuramente, se non si porrà rimedio, ci porterà ad una sconfitta peggiore delle ultime comunali.

Da parte mia ho tratto le dovute conclusioni, mettendomi a disposizione del partito come l’ultimo degli iscritti, rinunciando a qualsiasi ruolo di responsabilità sia all’interno che all’esterno del partito, ma senza mia smettere di fare politica, continuando a ragionare con la mia testa e non portando il mio cervello all’ammasso. Questo atteggiamento è stato in qualche modo premiato alle ultime elezioni Europee, se è vero che il candidato da me sostenuto ha avuto quasi il doppio dei consensi di quello portato dal senatore Scalia e dalla sua componente. Questi sono risultati che dovrebbero farvi riflettere.

Tornando alla cronaca delle ultime settimane, non sembra che l’atteggiamento dell’On. Scalia e della sua componente sorana sia stato molto coerente se è vero, come è vero, che solo il 10 di agosto in un comunicato stampa a firma del Consigliere Comunale Enzo Petricca e del Circolo PD di Sora si tuonava: “Continuiamo a consigliare al Sindaco ed alla propria compagine di prendere atto che sia giunto il tempo di accettare la propria incapacità ed il fallimento di un misero progetto di governo della nostra città e di lasciare spazio ad un rinnovamento che ci auguriamo possa esserci solo con il voto popolare. Sora merita di più!”. Cosa vi ha fatto cambiare idea in così poco tempo? Cosa vi ha folgorato sulla via di Ferentino, come S.Paolo lo fu su quella di Damasco? Cosa ha portato il PD ad essere organico al centrodestra? E, per favore, non raccontate la storiella di Renzi e del governo nazionale perché è patetica.

La discussione sulla crisi politica sorana doveva avvenire a Sora, all’interno delle sue sedi naturali, e non a Ferentino. È stata così evidente e manifesta l’incapacità della segretaria e del gruppo dirigente di gestire la politica cittadina che mi costringe a ribadire la richiesta di commissariamento del circolo di Sora e l’espulsione dal PD del consigliere Petricca. Il consigliere campione di coerenza che, giova ricordarlo, prima ha tradito tutti i compagni di viaggio dell’amministrazione Casinelli, poi è stato eletto nel centrodestra con le liste del candidato a sindaco Di Stefano, poi è passato per un breve periodo nelle fila di Scalia, per approdare dove finalmente voleva: nel centro destra della Giunta Tersigni».

ANTONIO LOMBARDI

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