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CRONACA

Class Action Turbogas: Maurizio D’Andria commenta l’udienza del 6 Marzo

Redazione Sora24
Redazione

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato a firma di Maurizio D’Andria, Coordinatore della Class Action sull’inquinamento dell’aria nel sorano.

«Come da consuetudine, riporto le informazioni importanti in merito al procedimento civile in corso presso il Tribunale di Cassino, giudice Sordi, promosso da 102 cittadini di Sora contro la società Burgo SpA, Regione Lazio, Provincia di Frosinone e Comune di Sora per inquinamento dell’aria di Sora e di Isola del Liri da PM2,5, molto sopra la soglia massima di tutela della salute pubblica fissata a 25 microgrammi per metro cubo d’aria, per il rischio concretissimo di insorgenza prossima ventura di nuovi casi di tumori e cancro oltre che per casi di nuove malattie cardio respiratorie e accentuazione delle patologie già in corso. Nel nostro ricorso abbiamo riportato i dati scientifici pubblicati sulla rivista “The Lancet Oncology” di luglio 2013 proposto qui da EPICENTRO, il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, clicca qui). Tali valori indicano che ad aumenti % del PM2,5 nell’aria corrispondono aumenti del rischio di malattia e mortalità. Proiettando quelle percentuali al caso Sora, il rischio di manifestazioni di dette patologie cancerose e cardio respiratorie indicato nella memoria di costituzione è pari al +162% annuo (ho solo sommato) ed interesserà TUTTA LA POPOLAZIONE SORANA ED ISOLANA, principalmente secondo la direzione dei venti come da simulazione CALPUFF di Burgo SpA a partire dalla fascia di popolazione più debole ed esposta per basse difese immunitarie: dai neonati, gli anziani, i cittadini con patologie cardio respiratorie in corso (ictus anche) e poi, “a sorteggio” per la restante popolazione in base alla vicinanza dal sito e le ricadute delle nano polveri. L’aumento del rischio di mortalità così calcolato (+162% annuo) verrebbe “moltiplicato” nel nostro caso perchè siamo continuamente (24 ore al giorno x 365 giorni all’anno) e troppo esposti all’inquinamento dell’aria da PM2,5 prodotto dalla turbogas della Cartiera del Sole – Burgo SpA di Sora. Infatti, tale studio internazionale ha dimostrato che “essere stanziali non aiuta. Si è visto che se nell’arco del periodo di osservazione una persona non si è mai spostata dal luogo di residenza dove si è registrato un alto tasso di inquinamento, il rischio di tumore al polmone raddoppia. E triplica quello di adenocarcinoma”. A Sora c’è un ottimo reparto ospedaliero di oncologia, chiedete a loro cosa significa tutto ciò (visto e considerato che loro, i medici oncologi di Sora, di spontanea volontà non parlano). Lo dice il sottoscritto? No, lo dice prima di tutto ARPA LAZIO Frosinone nella sua relazione (l’unica decente) scritta a seguito del monitoraggio dell’aria svolto in località Tofaro (Dic-Gen 2014) ove si è registrato un picco del +860% sul valore MASSIMO di tolleranza umana e una media del periodo (20 giorni) del +400% su tale valore massimo. Su base annuale significa inquinamento da PM2,5 oltre ogni soglia di tutela sanitaria per 365 giorni all’anno. Tutto l’anno per tutti gli anni a venire. Per le meno invasive PM10, le giornate da non superare in soglia massima sono 35 l’anno. Arpa Lazio scrive “la conclusione ovvia a cui si giunge è che il PM10 in questo periodo risultava essere quasi completamente costituito dal PM2,5, cosa sanitariamente molto critica”. Abbiamo evidenziato come tale monitoraggio di ARPA Lazio svolto a Tofaro sia stato il primo ed unico che l’ente ha svolto posizionando una centralina “sottovento” rispetto alla Cartiera del Sole. Gli altri 5 prima svolti, sono stati effettuati con il posizionamento della centralina in piazza S. Domenico, “sopravento” che pure hanno sempre registrato valori del PM2,5 molto superiori (+110%) della soglia massima di tolleranza umana ed in base ai quali abbiamo deciso di ricorrere dal Giudice per chiedere URGENTE TUTELA SANITARIA PER 40.000 RESIDENTI interessati dalle ricadute di dette nano polveri PM2,5 e nessun rimborso economico (al momento). Nell’udienza del 6 marzo scorso, fissata a seguito della nostra richiesta di sostituzione del CTU indicato dal giudice Sordi, Ing. Giovanni Rosati perchè in passata collaborazione professionale con il Comune di Sora e non ingegnere ambientale, dunque “inopportuno” e di sostituzione di ARPA LAZIO perchè già “esposta” alla Procura della Repubblica di Frosinone che l’ha indagata per probabili manomissioni dei dati registrati in un monitoraggio dell’aria di Sora, indicata sempre dal giudice Sordi a “presenziare” (sebbene non come CTU) le operazioni di monitoraggio da svolgersi come da quesiti, nonostante stessa ARPA LAZIO non sappia apparentemente dove bisogna posizionare la centralina per avere il rilevamento dell’inquinamento massimo (non minimo) etc… etc… etc…, abbiamo riproposto con forza e ragione i nostri quesiti che il giudice Sordi aveva a nostro modesto avviso eccessivamente sintetizzato in mezzo rigo che pure conteneva due parole troppo restrittive quali “emissioni” (e non anche immissioni ex art. 844 c.p.c. come da nostra istanza) e “turbogas” (e non tutta la Cartiera del Sole, con altri 90 camini che emettono parecchie altre tonnellate di ossidi di azoto NOX e polveri e di cui pure molti fuori norma, come da A.I.A.). Pur rammaricandoci di non poterci avvalere delle competenze di ARPA LAZIO (perchè non ci fidiamo) abbiamo perciò rimesso per iscritto che i monitoraggi devono essere ben fatti, da enti terzi e seri, perchè non si può nascondere più la polvere sotto il tappeto. C’è troppa polvere nell’aria di Sora. Il rischio è evidente, non si può “giocare” con la salute delle persone. Al sig. Giudice Sordi abbiamo ribadito complessivamente questa necessità. Certo che la recente sentenza di assoluzione di 4 soggetti (3 di Regione Lazio + 1 ex direttore della cartiera) per vicenda parallela, ci pare troppo, ma veramente troppo ingiusta. E non perchè sono un giustizialista e voglio la rovina della gente quanto piuttosto mi pare, che chi rischia la salute per quegli atti firmati siamo noi 40.000 e non i 3 firmatari romani.

Nell’allegato A) del D.P.R. 12 aprile 1996 “Elenco delle tipologie progettuali di cui all’articolo 1, comma 3” si dice: “Sono assoggettati alla procedura di valutazione d’impatto ambientale i progetti di cui all’allegato A”. Al punto c) “Fabbricazione di pasta di carta a partire dal legno o da altre materie fibrose con una capacità di produzione superiore a 100 tonnellate al giorno”. Dunque la Cartiera del Sole vi rientra giacchè produce circa 800 tonnellate di carta al giorno (dati Burgo SpA per 280.000 ton/anno – http://www.burgo.com/it/gruppo/stabilimenti/sora ). La norma sopra richiamata mi sembra piuttosto tassativa che interpretativa. L’industria rientra nell’allegato A, si? Allora la V.I.A. è obbligatoria, punto e basta. Poi negli allegati B e D ci troviamo pure le “aggravanti” come l’ubicazione del sito nel cuore di due centri altamente abitati e poi appunto le B.A.T., la potenza termica ed elettrica dell’impianto e l’altezza dei camini (50 metri). Ci sono voluti 7 anni di processo per avere una assoluzione. Saranno scaduti i termini previsti??? Perciò, una volta lette le motivazioni del giudice Manuel vedremo se intraprendere altre iniziative legali. Tutto sommato un ricorso in Cassazione o ad altro giudizio costano poche migliaia di euro. E con noi gli avvocati, se non diventano ricchi, possono ben diventare famosi. Al caso perciò, faremo una mega colletta intercomunale e ci faremo rispettare in ogni sede. Per risolvere buona parte dei rischi e dei problemi di salute derivanti dall’inquinamento da PM2,5 basterebbe far installare alla turbogas di Sora un impianto catalitico di abbattimento degli ossidi di azoto NOx e polveri PM2,5 del tipo Selective Catalytic Reactor (SCR) come già installato nell’identico impianto cogenerativo della società Termica Colleferro Srl (V.I.A. effettuata con firma di stesso imputato di Sora). Bisogna rifarsi al Principio di Prudenza sancito a livello UE e richiamato dal Consiglio di Stato. Questo siamo tornati a chiedere al sig. Giudice nell’udienza del 6 marzo. Dunque, è vero, siamo preoccupati tantissimo per la nostra salute e un poco per la Giustizia del caso. Previste nuove misure».

Maurizio D’Andria – Coordinatore Class Action per 102 firmatari

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