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CRONACA

Francesco, soltanto 22 anni e già padre: la strada della morte ci fa piangere ancora

Redazione Sora24
Redazione

Soltanto una settimana fa abbiamo ricordato, ognuno nel suo cuore, il decimo anniversario della tragedia in cui morirono la 41enne Concetta P. ed il piccolo Diego M., di soli 10 anni. Madre e figlio, entrambe sorani, persero la vita in un terribile incidente sulla superstrada Sora-Cassino, zona S.Elia, il 3 agosto del 2005. Da allora, come del resto in precedenza, la scia di sangue sulla pericolosa arteria che unisce il Cassinate, la Valle di Comino, il Sorano e la Marsica, non si è mai fermata, ogni anno bisogna fare i conti con nuove vittime.

francescoIeri mattina intorno alle 6:30 l’ultimo dramma: Francesco Di Folco, 22 enne operaio residente a San Biagio Saracinisco con la sua compagna, ha perso la vita in un tragico scontro frontale tra la Seat Altea sulla quale viaggiava in direzione Sora ed un autocarro Mercedes. Per il giovane, padre di una bambina di 17 mesi, non c’è stato nulla da fare. Sconvolgente la scena che si è presentata agli occhi dei soccorritori: il veicolo del ragazzo era completamente incastrato sotto il mezzo pesante.

Per tutta la giornata di ieri è stato incessante il viavai di amici, parenti e conoscenti del giovane papà presso l’obitorio dell’ospedale di Sora, luogo dove è stata trasportata la sua salma dopo l’impatto. Le cause del sinistro sono al vaglio della Polizia Stradale, intervenuta sul luogo del tragico impatto con Carabinieri di Sora e Alvito ed i soccorritori del 118.

La tragedia ha inevitabilmente riacceso le polemiche sulla pericolosità della superstrada. Da sempre l’opinione pubblica consiglia di percorrerla con la massima prudenza e nel contempo chiede a gran voce, ma purtroppo inutilmente, interventi di messa in sicurezza definitiva dell’arteria.

È un’opera nata male la Avezzano-Sora-Cassino, lo sanno tutti. Terminata nella seconda metà degli anni ’90 (solo il tratto da Settignano alla fine del viadotto, poco prima di Sant’Elia Fiumerapido, esiste dall’inizio degli anni ’80), la superstrada fu costruita con due sole corsie e senza spartitraffico, fatta eccezione per il tratto che dalla zona industriale di Avezzano conduce alle autostrade A24 e A25. Sono infiniti i problemi di questa arteria, ma ancora una volta, dinanzi alla morte di un giovanissimo padre che non potrà più riabbracciare la sua piccolina, ci sentiamo impotenti, devastati e non abbiamo neanche la forza di protestare.

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