Non più il 18 giugno ma il 6 luglio. Con tutta probabilità sarà spostato di una ventina di giorni il termine per pagare la prima rata della tanto odiata Imu. Non c’è pace per l’imposta municipale unica. A far cambiare idea a Monti non sono state solo le proteste dei Caf e dei commercialisti che lamentano il poco tempo a dposizione per capire come funziona la terribile tassa sulla casa, ma soprattutto il pericolo concreto che si verifichi un forte calo di versamenti e che la stimata soglia di 21 miliardi di euro che il governo spera di raccogliere sia solo un miraggio.
L’annuncio della proroga non è ancora arrivato perché bisogna prima fare il decreto o disegno di legge per modificare la norma già in vigore e per sottoporre poi proporla al voto del Parlamento.
Intanto l’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala ad aprile una riduzione del 2,8% su base annua — quinto risultato negativo consecutivo da dicembre scorso e il peggiore da marzo 2011 — ed una flessione dello 0,3% rispetto a marzo. Nel mese di aprile 2012 ci sono state 19 giornate lavorative a fronte delle 20 di aprile 2011. Il dato su base mensile conferma, comunque, la tendenza di calo dei consumi, che sono su livelli analoghi a quelli del 2006.
Non ci vuole un esperto di economia o un fine statista per intuire che se a settembre il governo aumenterà l’Iva dal 21 al 23% per fare cassa sarà il classico harakiri per l’economia italiana.
Il direttore responsabile di Sora24-SACHA SIROLLI