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CRONACA

La scomparsa di Antonio Di Stefano, detto “S’è ‘nzerate”: Mister Claudio Di Pucchio ricorda l’ex calciatore sorano

Redazione Sora24
Redazione

Di Stefano Antonio, detto “S’è ‘nzerate”, tipico prodotto calcistico sorano, anzi, di Canceglie, era diventato, nella seconda metà degli anni 70, un calciatore fondamentale per quel Sora artigianale, costruito nella bottega dello Sferracavallo.

Erano finiti i fasti della gestione del Sor Antonio, erano finiti anche i soldi e c’era stata una dolorosa retrocessione dalla Serie D. Crisi totale. Ma c’erano dei giovani che potevano crescere. Tra questi Cirelli, Zappacosta, Maltese, Forletta (Mecalone), i fratelli Enzo e Maurizio Macciocchi, lo stesso Di Stefano e tante altre speranze locali.

Dopo 2 anni di intenso e profondo lavoro questi giovani, insieme ad altri calciatori, riuscirono a riportare il Sora in Serie D. Un’impresa per quei tempi. Antonio si specializzò in un ruolo inusuale per quei tempi, quello di centrocampista interno ed esterno. Ruolo che sarebbe stato ricoperto ed esaltato da Evani, nel Milan, una decina di anni dopo.

Ma Antonio aveva anche la capacità realizzativa. Gran cursore, ottimo incontrista, tempista eccezionale nel colpo di testa, era un centrocampista completo da 10 gol a campionato. Ogni tanto chiedeva una settimana di riposo. Mal sopportava la cultura del lavoro e la disciplina di gruppo. Era una persona bizzarra, fantasiosa e simpatica. Merita un saluto adeguato da parte dei tifosi ai quali ha dato tante soddisfazioni. Ciao, Antonio!

Claudio Di Pucchio

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