Se fossimo ancora ai tempi degli elzeviri, inizierei questo articolo così: “Una cascata di note come petali di melo che tutto avvolgono al soffio della brezza di Primavera” Un po fuori moda, archeologia del giornalismo per dire: Un Concerto di Primavera , fresco, accattivante, giovanile, coinvolgente come le prime manifestazioni della stagione stessa. In una sala Consiglio gremita di appassionati di musica, malgrado l’evento fosse stato poco propagandato, si è esibito il “Trio di Giuseppe Cairone”con le loro chitarre. Poco spazio al rito della presentazione, direi spartano forse anche dimesso, ma che ha dato maggior risalto alla performance degli artisti, per cui l’Assessore alla Cultura Petricca, a cui dobbiamo riconoscere una felice intuizione a regalare a Sora questa novità, al termine ha espresso con grande calore il compiacimento del pubblico .
Un Musicista per essere un interprete vero, non semplicemente un esecutore deve avere tecnica, deve saper leggere lo spartito, deve dare una interpretazione personale propria del testo e adeguata allo spirito ispiratore dell’autore. Credo che aldilà della novità costituita dalla chitarra, Giuseppe Cairone ha ampiamente dimostrato l’esperienza maturata in oltre 800 concerti a livello internazionale, i suoi arrangiamenti dimostrano una buona vena creativa senza tradire gli spartiti di partenza, una esecuzione che indulge alla tecnica giovanile, che sembra quasi accanirsi sulla tastiera , ma che trae dalle corde effetti sorprendenti, una esecuzione istrionica e creativa che ampliava i temi portanti più coinvolgenti. Forse non siamo al rigore critico ed interpretativo di Segovia, forse vanno ancora levigati alcuni toni aspri, acuiti dal service e dalla struttura della sala, ma certamente ci troviamo di fronte ad un giovane di grande avvenire.
Dieci brani che hanno riscosso applausi a scena aperta e una vera ovazione dopo l’esecuzione di “Viento del fuego” e alla fine, dalle note di Cairone balza L’Argentina e i suoi colori cromatici e la cultura del bello di un giovane nato all’ombra del grande Tempio greco di Paestum, uno degli archetipi greci. Un Bravi agli altri due componenti, onesti chitarristi, che si “faranno” ad una scuola come quella di Cairone, buona l’organizzazione generale e un plauso alla Provincia che ci ha gratificati con questa serata a sorpresa. Oltre all’Assessore Petricca, il Vice Sindaco Di Carlo e il Delegato Pontoni Gravaldi, una presenza musicalmente che conta , il Maestro Antonio Gemmiti, virtuoso della fisarmonica e sempre alla ricerca di giovani talenti. ADELANTE E SUERTE
Rodolfo Damiani