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POLITICA

Maurizio D’Andria: «Il voto al PD a Sora: un bene comune»

Redazione Sora24
Redazione

«Sono un iscritto al PD, appartenente al partito e non ad una sua corrente, e come tale vorrei avanzare una mia lettura dei risultai delle ultime elezioni europee e magari, lanciare qualche auspicio. Ora si può dire, quel 30,46% alle europee preso a Sora è stata proprio una bella sorpresa, almeno per me. Anche io ho detto “Sora ombellico del mondo, dove vige un codice tutto cenciaro fatto di molta indifferenza, bassa amministrazione e di poca sostenibilità culturale” e in generale, possiamo dire che purtroppo questo codice è tutt’ora vivo e vegeto ma poi, quando c’è da fare le cose seriamente, ecco che la popolazione si dimostra migliore dei propri governanti. Dunque, un bel messaggio che le cose stanno cambiando anche a Sora. Già alle ultime elezioni politiche e regionali Sora si è espressa come tutta Italia votando in massa il Movimento 5 Stelle sebbene nessuno dei militanti locali si fossero candidati. Un vero peccato, ora li avremmo avuti in Parlamento e in Regione Lazio. Finalmente avremmo avuto dei sorani nei posti importanti e invece, niente nemmeno a questo giro e perso quel treno, credo che il M5S di Sora non ne vedrà altri per molto tempo. Comunque, mai dire mai. Così, grazie a Matteo Renzi che ha dato un nuovo impulso alla politica del PD e al governo del Paese, ecco che anche i sorani mostrano il loro apprezzamento e premiano il PD portandolo ad essere virtualmente il primo partito anche a Sora, stravolgendo di fatto quello che era il sentire comune, il senso storico, Sora città di centro destra e mai di centro sinistra (eccetto la giunta Casinelli che arrivava alla vittoria appunto dopo 18 anni di centro destra, salvo poi riconsegnare il Comune alla destra su un piatto d’argento, colpa anche di un PD lacerato e di azioni non ben fatte). Certamente a causa della crisi economica e delle enormi preoccupazioni che attanagliano anche le famiglie sorane, lavoro e reddito in primis, il voto di maggio deve essere letto come un incoraggiamento ad andare avanti nella politica delle riforme e del buon governo, anche a Sora. Ben sapendo che il voto delle elezioni amministrative è però molto diverso da quello nazionale ed europeo perchè notoriamente qui contano più le conoscenze e i favori che i programmi e i partiti, credo che il PD di Sora si troverà già nei prossimi giorni ad affrontare un’altra importante sfida tutta interna e cioè quella di somigliare il più possibile al PD di Matteo Renzi segretario e capo del governo. Il PD sorano deve a mio modesto avviso, darsi una configurazione seria e impegnata, che ricacci indietro, nel fondo della testa di ogni sorano, quel senso di impotenza, ineluttabilità e frustrazione che ogni elezione amministrativa provoca inesorabilmente soprattutto nel centro sinistra per via della mancanza di autorevoli candidati che politicamente si siano comportati già bene o che sappiano lasciar intendere di avere queste capacità: di impegno, orientamento ideologico, onestà e progettualità. Non a caso il PD preferisce indire le primarie per scegliere il migliore, almeno secondo i propri elettori, pratica che anche Sora farà bene a seguire. Il PD di Sora, oggi rinnovato per buona parte della propria dirigenza, deve riuscire a trovare al suo interno una forza che agli occhi dei cittadini possa essere vista come molto simile a quella di Matteo Renzi. Un PD cioè, che sappia cosa c’è da fare, che si impegni nel realizzare le condizioni di vittoria elettorale, che sappia bene con chi e per cosa si debba governare, a partire dall’indicazione del candidato sindaco per le amministrative del 2016. C’è bisogno a mio avviso di una leadership plurale forte e trasparente, con le mani pulite e molti progetti in testa, che sappiano tradurre le indicazioni della segretaria in azioni politiche dirompenti e propositive, una pluralità al servizio del partito e della segreteria. Un PD autorevole che sappia dire ai sorani che vuole far crescere Sora per lavoro, ricchezza, salute e qualità della vita, che si adopererà nella realizzazione di importanti progetti finalizzati all’occupazione giovanile, alla solidarietà, magari finanziati da fondi europei e regionali, che investirà sul territorio e sui nostri giovani. La nuova dirigenza del PD sorano ha perciò la grande opportunità di diventare realmente il primo partito a Sora e di vincere le prossime elezioni amministrative e per riuscirci, secondo me, non dovrà far altro che seguire “alla lettera” l’esempio di Matteo Renzi e del nuovo PD. Auspico perciò che la segretaria Tiziana Tucci e tutto il direttivo sappiano darsi una organizzazione funzionale allo scopo, forte nella opposizione all’amministrazione Tersigni e ben preparato nella realizzazione di un proprio programma di governo. Auspico che il PD di Sora sappia definire la propria mission nel modo più chiaro possibile e che si comporti di conseguenza. Auspico che non si appiattisca in campagne di acquisto di candidati appartenenti a ideologie di destra o di consiglieri comunali eletti con voti di altre liste che io trovo sempre molto deprecabile per via che onestà politica vorrebbe si rimettesse il proprio mandato agli elettori, magari tramite breve consultazione. Auspico che la segretaria Tiziana Tucci trovi la forza nel perseguire gli obiettivi già enunciati, di coesione interna e di lavoro politico forte e visibile su Sora. Credo che non sia più tempo di “personalità occulte” ma che invece bisogna metterci sempre la faccia nelle cose che si dicono e si fanno. Credo che il popolo sorano abbia già dimostrato con queste ultime elezioni europee di saper scegliere e premiare la migliore proposta politica e amministrativa, senza altri condizionamenti che non il proprio sentimento e l’interesse generale della città e del Paese. Credo che tutto questo significhi essere “renziano” e del PD, senza nessun’altra appartenenza. Credo perciò che il 30,46% dei voti presi dal PD di Sora alle europee rappresenti un “bene comune” di tutto il centro sinistra al quale anche gli elettori del Movimento 5 Stelle possono e debbono fare riferimento e affidamento insieme agli elettori del PSI e dei partiti della sinistra al PD stesso. Credo che il voto delle europee consegni questo messaggio al PD di Sora e alla segretaria Tiziana Tucci. Credo si debba tenerne debito conto, questo ci chiedono il 30,46% degli elettori sorani».

Maurizio D’Andria

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