Ieri sera circa 300 persone di tutte le età hanno “affrontato” gli oltre 400 scalini che separano Sora dal Santuario Madonna delle Grazie, per assistere a un concerto all’aperto, al tramonto, senza sedie. Nessuno se lo sarebbe mai aspettato, eppure è successo! Si temeva un numero esiguo di presenti, inutile negarlo, ma solo per la location difficile da raggiungere in quanto musicisti e attori che si esibivano, tutti di casa nostra e dotati di curricula indiscutibili, valevano ampiamente la fatica.
Ci si domandava stupidamente: verranno i sorani fin quassù per ascoltare musica? Il solito luogo comune che è diventato il nostro incubo peggiore, secondo cui queste cose possono funzionare solo al nord, perché il nord è un altro mondo, perché al nord sanno cosa vuol dire fare cultura in modo originale e bla bla bla, stava per avere la meglio. Invece i sorani (e non solo) per l’ennesima volta ci hanno smentito, dimostrando non solo la propria fame di iniziative culturali e possibilmente nuove, ma anche e soprattutto di condivisione, com’è stato giustamente sottolineato più volte durante il concerto.
Non c’erano effetti speciali ieri sera alla Madonna delle Grazie, c’erano “solo” la musica e la recitazione, stop. E il pubblico presente ha accettato volentieri l’invito più scomodo di sempre pur di non perdersi la serata. È rimasto seduto per terra (o in piedi) quasi tre ore, calcolando anche l’attesa prima dell’inizio del concerto, seguendo in modo impeccabile tutti i brani eseguiti sotto le stelle: insomma, è stato il vero protagonista della serata! Per questo motivo nel testo che state leggendo non ci sono i nomi di chi ha suonato, recitato o cantato. Ieri sera trecento persone hanno firmato la prima pagina di un nuovo libro chiamato Sora. È stata davvero una bellissima serata, assolutamente da riproporre nel 2017!