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POLITICA

Sora, limitazioni antismog: per “Tofaro Insieme” ci vuole più coraggio. Lettera a D’Orazio

Redazione Sora24
Redazione

L’Associazione Tofaro Insieme, da sempre sensibile al problema dell’inquinamento ambientale ed atmosferico, con la presente intende esprimere alcune considerazioni in merito alla recente ordinanza del Sindaco n. 10278, che detta le prima misure per limitare l’inquinamento atmosferico sul territorio cittadino. La prima considerazione è sicuramente positiva, in quanto questa ordinanza seppur in drammatico ritardo, riconosce ufficialmente che anche l’aria che i cittadini sorani respirano è fortemente inquinata e pertanto la salute nostra ed in particolare quella dei bambini è fortemente a rischio. Le misure varate, insomma, certificano che il problema esiste e che non possiamo più far finta di niente e come gli struzzi nascondere la testa sotto la sabbia. La lotta allo smog costringe, invece, tutti noi ad attivarci per affrontare al meglio il problema, nella consapevolezza che le misure non possono essere improvvisate ma che sia necessario elaborare un piano d’azione organico con un programma di interventi nel breve, medio e lungo periodo.

Fatta questa premessa non possiamo però non esprimerLe il nostro scetticismo in merito alla efficacia delle misure antismog decise, che hanno secondo noi il sapore di una routine poco convinta. Insomma non vorremmo si trattasse di misure adottate per il rispetto di obblighi normativi, ma che fattivamente poco incidono sull’abbassamento dei livelli di inquinamento atmosferico che hanno evidenziato situazioni molto allarmanti per la nostra salute. La sola considerazione che i divieti imposti non prevedano un aumento dei controlli, comunque complessi, dimostra la loro inutilità concreta nella lotta allo smog. Pertanto pensare di affrontare l’emergenza inquinamento solo in questo modo ci lascia sicuramente senza parole … e purtroppo con lo smog alla gola!

L’Associazione Tofaro Insieme, è consapevole che le misure previste nell’ordinanza sono quelle minime imposte dalla normativa regionale in materia, ma noi Le chiediamo di avere più “coraggio” nell’affrontare questa emergenza, perché lo smog è un problema sanitario che interessa tutta la città. Occorre, quindi, rendersi conto che non è possibile inseguire sempre l’emergenza, ma occorre perseguire la strada della prevenzione. Il Responsabile dell’Ambiente non può correre ai ripari solo quando le colonnine dell’inquinamento, peraltro assenti, sono fuori scala, ma deve riuscire più coraggiosamente a programmare la circolazione, le limitazioni del traffico, incentivare in tutti i modi l’uso del mezzo pubblico, prevedere percorsi ciclabili, prevedere addirittura la chiusura totale del traffico cittadino se necessario. Quest’ultima misura avrebbe sicuramente un valore di emergenza – costringerebbe i cittadini ad aprire gli occhi – ma sarebbe anche educativa in quando spingerebbe molti che usano l’auto per spostarsi ad usare i mezzi pubblici o la bici. Prevedere invece il blocco della circolazione solo per il centro storico e solo per quattro Domeniche l’anno – compresa la Pasqua – quando già vige il divieto di circolazione per il Corso cittadino sa tanto, non di presa in giro, ma, per restare in tema … di “fumo negli occhi”! Caro assessore perché limitarsi solo a quattro domeniche? Perché non sfruttare l’occasione per organizzare domeniche ecologiche a tema quali: passeggiate in bici, appuntamenti enogastronomici, eventi musicali, visite guidate al museo, ai monumenti e chiese cittadine, domeniche dedicate ai bambini, ecc. ecc… Sarebbe forse un modo di richiamare gente in una città più pulita, fruibile e sicuramente a misura d’uomo.

Riteniamo, inoltre, che come Assessorato all’Ambiente Lei dovrebbe fare molto di più per ottenere che venga installata anche a Sora una centralina fissa di rilevazione dell’inquinamento atmosferico. Sappiamo di certo che una richiesta in tal senso è stata inviata in Regione Lazio ma Le confidiamo che abbiamo l’impressione, sicuramente a torto, che le “pressioni” per ottenerla siano quasi nulle. Per questo chiediamo che l’Amministrazione che Lei rappresenta prenda una posizione forte, anche di denuncia alle Autorità Giudiziarie, nei confronti della Regione stessa o altre iniziative di protesta che dovesse ritenere utili. Crediamo che il nostro territorio, così intensamente abitato e interessato da fonti diverse di inquinamento, abbia la necessità di avere più di una postazione fissa di rilevazione, perché solo attraverso la raccolta sistematica dei dati relativi alla qualità dell’aria sarà possibile avere nei prossimi anni elementi certi sull’effettivo stato di inquinamento della stessa, oltre che consentire di individuare con precisione quali siano realmente le fonti inquinanti. Inoltre, visti gli insediamenti industriali presenti nel cuore della nostra città, senza la presenza fissa di una centralina di rilevazione, ci chiediamo come pensa il Comune di verificare che questi rispettino i limiti di emissione a cui sono tenuti?

L’Associazione Tofaro Insieme, inoltre, avverte l’urgenza di mettere in campo sin da oggi azioni efficaci per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo, nella convinzione che ogni ulteriore ritardo possa compromettere l’aspettativa di vita nostra e dei nostri figli. Per questo chiediamo di avere come Amministratore all’Ambiente una figura sensibile a questo tema che attivamente si preoccupi di tutelarlo attraverso una seria politica ambientale, altrimenti per decenza etica sarebbe meglio sopprimere l’Assessorato all’ambiente o al limite chiamarlo Assessorato allo smog!

Alla luce di quanto scritto è evidente che ogni ulteriore ritardo sia ingiustificato ed inaccettabile, perché in discussione sono il nostro presente e soprattutto il futuro dei nostri figli. Un proverbio etiope ammonisce che: “il mondo non ci è stato lasciato dai nostri padri, ci viene dato in prestito dai nostri figli”. Questo ognuno di noi dovrebbe tenerlo sempre ben presente. Confidiamo nel Suo impegno e della Amministrazione tutta ed in attesa di riscontro inviamo i più cordiali saluti.

Il Presidente
Giuseppe Recchia

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