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POLITICA

Sora, Mike Di Ruscio sulle orme del Sen. Magliocchetti: «È l’ora di Lirinia!»

Redazione Sora24
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«Ogni volta che si torna a parlare del trasferimento di servizi di qualsiasi genere in comuni vicini a Sora o viceversa, si scatena la solita guerra dei campanilismi. Voglio spiegarmi meglio: non è che non sia giusto difendere le proprie posizioni, ma spesso non si combatte per il reale risvolto per le quali alcune scelte vengono prese, ed in questa totale confusione sfuggono questioni di natura personale e non di carattere politico, che sono poi alla base di prese di posizione su atti aziendali e scelte di trasferimento, che non devono vedere divisa la popolazione su una scelta di territorialità ma di garanzia dei servizi, smascherando a viso aperto i sotterfugi di quelle persone che vogliono dividerci in casa nostra, per poter tranquillamente continuare a fare i comodi loro.

Ci troviamo sistematicamente a dover mettere “toppe” a problemi di ogni natura, non risolvendoli ma tamponandoli temporaneamente aspettando il decorso politico, a volte parzialmente favorevole e talvolta – se non spesso – contrario e avverso, se non addirittura perverso. Oggi abbiamo un territorio in parte deturpato e spogliato in tutti i sensi da scelte, forse sbagliate, ed in parte un territorio ancora con grandi potenzialità scarsamente sfruttate, perché recluse nell’ottica del proprio orticello o peggio ancora per il semplice e sciocco tornaconto personale. Ci siamo riempiti spesso la bocca – solo a chiacchiere – invocando l’unione delle realtà di un territorio (da sempre) un insieme, ma spesso, presi sul fatto concreto, abbiamo fatto emergere divisioni che non hanno motivo di esistere, divisioni esclusivamente di natura politica e non di merito, che nulla hanno a che vedere con l’interesse reale, spaccando l’opinione pubblica e creando cosi maggiore confusione.

Non entro nel merito di scelte fatte in passato, per non urtare la suscettibilità di nessuno, sarà appunto la storia a trarne i giudizi. Ma proprio perché la storia fa il suo decorso e agli uomini competono invece le scelte, penso sia arrivato – da un bel pezzo ahimè – il momento di ragionare seriamente a quello che potrebbe essere un progetto intercomunale serio, che vada a fondere le municipalità conurbate fra loro con le conseguenti risorse e potenzialità. La realtà dei fatti è questa, è sotto gli occhi di tutti. Bisogna comprendere le ragioni e le motivazioni di tutti, ma bisogna ragionare in questo senso.

Spesso ci siamo focalizzati esclusivamente sul nome “Lirinia” – molte volte oggetto di rancori, divisioni politiche – ma mai pensando alla sua reale applicabilità perché legato al Sen. Bruno Magliochetti. Mai ci siamo soffermati a ragionare sul concetto di “Città Intercomunale” (esperienza consolidata e avviata in molte realtà d’Italia). L’abbiamo usata spesso come arma o cavallo di battaglia elettorale e niente più, restando sempre affascinati da ciò che accade fuori dal nostro contesto tessendo le lodi di traguardi raggiunti da altre realtà. Non è un nome a decretare la sua applicabilità, bensì la reale volontà delle coscienze di tutti noi, pensando forse di restituire un futuro dignitoso a molte persone.

La città intercomunale resta a mio avviso l’unica soluzione e l’unica speranza per il territorio, altre forme sono solo dei carrozzoni per spendere soldi (tipo Unioni dei Comuni). Chi oggi grida alla differenziazione cultuale – e quindi di tradizioni – non è onesto intellettualmente e evidenzia scarsa conoscenza della storia. Bisogna fare sistema si, ma oggi non possiamo permetterci più il lusso di disquisire sul sesso degli angeli, abbiamo avuto – ahimè – già troppo tempo per farlo. Oggi c’è bisogno di scelte coraggiose, ed una di queste è guardare realmente ad un processo di unificazione amministrativa e politica del territorio. E poi non vedo per quale motivo una cosa del genere dovrebbe portare alla perdita della propria storia, secondo me molto è stato già fatto in questo senso dalla miopia e scarsa cultura dei nostri rappresentanti, senza un minimo di lungimiranza propria e quindi per il territorio».

Mike Di Ruscio
Componente segreteria nazionale FGS e coordinatore regionale

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