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CRONACA

USA: il cicloviaggiatore sorano Giorgio Lucarelli ci porta in… paradiso. Guardate che posti stupendi!

Redazione Sora24
Redazione

«Diciassettesimo giorno: mi trovo a Salmon (Idaho) a una altitudine di 1202 metri. Domani varcherò un altro confine per entrare in Montana, si avvicina il trittico dei grandi parchi nazionali. Il profumo delle montagne inizio a percepirlo, qualche catena montuosa isolata l’attraverso già, ma è all’orizzonte che si vedono le alte vette del Montana. Sono sempre sulla strada n.93 direzione Nord, da ieri il panorama è notevolmente cambiato. Non più la fertile valle dove abbondano fattorie e allevamenti, ma alla mia destra e sinistra alte vette di 4000 metri, stranamente poco innevate, solo qualche “lingua” di neve a Nord.

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Scalato anche un faticoso valico a 2181 metri di altitudine, il Willow Creek Summit (foto). Faticoso perché oltre alla pendenza su una salita dritta e lunga 10 km (non finiva mai), praticamente con una sola curva , c’è da opporsi anche al vento. Proprio così, il vento dispone della bici e del sottoscritto da tre giorni. Per i ciclisti è il nemico invisibile, figuratevi cosa può rappresentare per me con un carico sulla bici di circa 40 kg. Un flagello, la mia velocità si riduce fino ai 4-5 km/h praticamente sono fermo.

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Poi, se il vento soffia al passaggio dei pesanti Tir, diventa anche pericoloso, perché si formano dei vortici di aria, con il rischio di farmi perdere l’equilibrio. Purtroppo è già successo in qualche altro cicloviaggio, senza però gravi conseguenze. È una sofferenza, lo ammetto. In questi casi si abbassa la testa, si mette il rapporto più agile e si pedala, si pedala sempre. Il nemico va sconfitto. L’handicap più grande è quello di arrivare tardi e magari non trovare posto nei motel, comunque per il momento nessun problema nel trovare da dormire, a parte Yosemite. La scelta verso i Motel non è per caso, con le belle giornate mi oriento verso i campeggi.

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C’e un però: osservo lungo la strada la presenza di serpenti, tanti serpenti, molti schiacciati dalle auto in corsa, altri visti strisciare lungo i bordi della strada. Mi hanno detto che qualche rettile in questione se morde può portare seri problemi, soprattutto a qualche organo interno, addirittura alla morte. Molti sono i campground mal tenuti, con erba alta. Non vorrei ritrovarmene uno. Per il momento ho il mio amico ragno che mi da compagnia. Comunque continuo ad avvistare molti cervi e daini (foto), quasi sempre di primo mattino mentre si cibano dell’erba e piante fresche.

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Stamattina sono partito da Challis, alle ore 6,00. È stata la pedalata più bella paesaggisticamente parlando da quando ho messo piede e ruota nell’Idaho (a parte il vento) ho costeggiato per quasi 100 km il fiume Salmon. Davvero un bel vedere, immaginate il corso del fiume all’interno di un piccolo canyon, sentire il fragore delle acque fresche di questo fiume (foto), ricchissimo di salmoni, testimoni i tanti pescatori lungo tutto il corso del river. È stato anche il primo giorno dove la temperatura registrata non ha superato i 30 gradi, ho indossato il goretex (14 gradi) fino alle ore 9,00 all’uscita dei primi timidi caldi raggi di sole».

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