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CRONACA

Vivi Sora in cabrata con la commedia “La Schedina” di Giovanni Amato (di Rodolfo Damiani)

Redazione Sora24
Redazione

Malgrado l’impegno e il buon livello dei protagonisti, Vivi Sora, fino ad oggi, non aveva suscitati gli entusiasmi e si era immedesimata con le attese dei sorani, se si esclude la corale manifestazione del Raduno delle intramontabili “UESPE”. Questa sera però, credo che il Sindaco e l’Assessore Petricca abbiano goduto del notevole successo della commedia “La Schedina” di Giovanni Amato.

Nata quasi per giuoco, la serata, coraggiosa nei suoi fondamentali (basti pensare agli interpreti tutti soci del Centro Anziani “Gnure Peppe”, quindi con problemi possibili di affrontare il pubblico per la prima volta, di memoria, di apparire diversi da se stessi e di non voler strafare), ha ampiamente ripagato la professionalità del giovane talento, il regista Federico Mantova, che in pochi giorni attrezzava una compagnia di buoni dilettanti, con momenti di ottima recitazione.

I toni della commedia, intelligente la scelta, erano propri del vissuto di alcuni degli interpreti, per cui la recitazione appariva reale e spontanea, esaltandone la disciplina e la brillantezza interpretativa. La serata sembrava non favorire la partecipazione, invece sfidando un clima marzolino, piazza Annunziata era piena all’inverosimile sia nella platea, che nelle balaustre del piano di campagna, che fungevano da loggioni. Una acustica distinta e marcata era rilevata fino alla zona alberata. Piazza Annunziata ha dato una prima risposta ai suoi detrattori, la sua fungibilità, anche con qualche carenza logistica, la rende adatta a spettacoli teatrali, con la possibilità di ospitare almeno 500 persone. Il giuoco dei piani sfalsati e degli angoli, che sembrano portare fin dentro lo spazio della piazza stessa, la rendono gradevole alla vista e intrigante con atmosfere di luci ed ombre.

Applausi a scena aperta, complimenti spontanei che hanno accomunato Regista, Attori, la Presidentessa del Circolo e l’Amministrazione. Una serata in cui le sinergie tra tutti gli aventi causa, hanno creato uno spazio interattivo da sfruttarsi e dare alla città momenti di allegria nella semplicità e nella tradizione locale che ha origine dai fescennini, per passare alle atellane, alle pantomime, alla commedia dell’Arte e al nostro Antonio Valente, che ha riattualizzato la commedia itinerante. Insomma, un’esperienza da ripetere!

Rodolfo Damiani

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