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CRONACA

Cosa pensi della protesta studentesca in atto a Sora? Alberto La Rocca risponde a Sora24: “Nessuno ha il diritto di rubare il futuro ai giovani”

Redazione Sora24
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Proseguono i quesiti rivolti da Sora24 alla classe politica cittadina. Questa settimana occhi puntati sulla Scuola e ovviamente sulle manifestazioni organizzate dagli studenti. La redazione ha domandato: <<Cosa pensi della protesta studentesca in atto in questi giorni a Sora?>>

Risponde ALBERTO LA ROCCA

“Quando sento di questi fenomeni di protesta studentesca mi vengono in mente punti di approvazione e condivisione della loro protesta misti però a criticità su alcuni aspetti. I punti da condividere sono senz’altro l’apprezzamento per il loro essere presenti anche a Sora in sintonia con l’intero Paese con la voglia di denunciare le criticità della scuola anche quale elemento di preparazione al loro futuro, non disdegnando di unire la protesta ad altri settori della società per problemi legati al lavoro, allo sviluppo o in generale alle tematiche sociali.

La protesta studentesca, se condotta in maniera composta, responsabile e civile e quindi senza violenza, ha sempre contribuito all’innesco di vere e proprie rivoluzioni nei sistemi politici e organizzativi di intere società. Penso per esempio all’ultimo fenomeno della primavera araba nei paesi del Nord Africa che ha costretto i regimi governativi ad ascoltare le loro idee, le loro rivendicazioni e le loro proposte, salvo poi la difficoltà di trovare la giusta collocazione nel trasformare la protesta stessa in aggregazioni socio-politiche in grado di attuare le trasformazioni tanto attese.

Attenzione però alle facili strumentalizzazioni, all’aderire allo sciopero di protesta solo per fare un giorno di festa, al consentire che altri ben più scaltri e accorti ne strumentalizzino le posizioni per fini politici e arrivare perfino a problemi di ordine pubblico come troppe volte è accaduto nel passato. La omologazione e i facili comportamenti stereotipati sono trappole micidiali su cui è facile cadere. E’ senz’altro più efficace nel medio periodo una protesta civile, composta, che mettendo a nudo le criticità sappia articolare anche proposte risolutive. Purtroppo non sempre ciò accade.

Mi sento di augurare loro di essere capaci di protestare tutti i giorni, non solo nei cortei ma con la propria attività quotidiana in tutte le sedi (famiglia, scuola, sociale, ecc..), in maniera costruttiva, non aspettando solo che qualcuno pensi al loro futuro, ma impegnandosi loro stessi ad essere artefici del proprio destino, così come reclamano sugli striscioni. Nessuno ha il diritto di rubare il futuro ai giovani, ma loro devono accettare che ci sia anche la giusta competizione che riesca a distinguere e a premiare il merito vero da chi ha scelto strade sbagliate e vuole per forza trovare spazio.

Alberto La Rocca

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