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POLITICA

Fiaccolata per l’ospedale SS. Trinità: tradire questo popolo è un delitto

Redazione Sora24
Redazione

Anche se l’ospedale di Sora e di altri 26 Comuni diventasse il nosocomio ufficiale di Papa Francesco ed Obama, state pur sicuri che qualcuno alzerebbe il ditino per dire: “Sì vabbè però”. Quindi chi se ne importa dei denigratori, devono esserci per forza, il loro è un ruolo che nel film della vita non può mancare. Della serie: chi ripudia a priori le cure del SS. Trinità è libero di farlo, non ci interessa. Ieri sera un ragazzo di Sora, giovane e robusto, ci ha raccontato che in 3 mesi il reparto di Ortopedia del nostro ospedale lo ha praticamente ricostruito dopo un incidente stradale, questo invece ci interessa eccome!

Un discorso diverso, poi, va fatto per i critici, il cui ruolo deve essere sempre giudicato oggettivamente. Un paio di esempi? Primo, la costante e sovente feroce critica del Movimento Ci Siamo nei confronti del sindaco Tersigni e della sua amministrazione. Una critica sopra le righe, a volte eccessiva, ciononostante utile: le persone intelligenti ne fanno tesoro, le altre la giudicano negativamente e con vittimismo. Secondo, gli interventi di personaggi come Maurizio D’Andria, decisamente schietti ma al tempo stesso ben articolati.

Anche nel caso dell’0spedale, ad esempio, le due fonti appena menzionate non hanno fatto mancare il loro velenoso contributo, soprattutto sui social newtork. Ebbene, secondo la visione del grande politico, queste e tutte le altre voci fuori dal coro rappresentano un tesoro, perché l’opposizione feroce e l’unica luce da seguire per governare bene in un sistame democratico. Più l’opposizione è forte più è facile amministrare in modo trasparente ed onesto: questo è un concetto matematico da accettare come se si trattasse di un dogma religioso.

Secondo la visione del politico da rione, invece, l’opposizione deve essere decisamente soft, anzi, deve chiedere il permesso prima di criticare. Ecco, questo è il motivo per cui città e territori come il nostro sono alla deriva. La setttimana che volge al termine è un ghiotto assist per tanti nostri politichetti rionali. Da Lunedì 23 vedremo se qualcuno ha deciso di diventare un grande politico o se si è trattato dell’ennesimo bluff.

Detto ciò, passiamo a ieri sera: la fiaccolata è stata una cosa irripetibile, spontanea, libera. La gente vi ha partecipato con sentimento, per questo è stata emozionante. Nessuno si aspettava chissà cosa: tutti i presenti hanno voluto semplicemente dare testimonianza della propria sensibilità nei confronti del problema Sanità, stop. Migliaia di persone sono scese in strada chiedendo in silenzio 27 sindaci capaci di parlare la stessa lingua nelle sedi che contano, e non solo per difendere l’ospedale. Abbiamo visto gente proveniente da tutti i Comuni del distretto, a testimonianza di un fatto: la Sanità e gli altri ambiti della quotidianità popolare, non hanno colore.

Lunedì 23 inizierà la battaglia vera, lo sappiamo benissimo. Nessuno di noi si è fatto illusioni dopo l’exploit di ieri sera: una volta spenta la fiaccola, tutti erano consapevoli di non aver conquistato nulla. Abbiamo visto però pericolose pacche sulle spalle di qualche sindaco, cosa che possiamo anche comprendere vista la tensione prima della marcia, ma che comunque non condividiamo: nel momento in cui scriviamo, difatti, la decisione di chiudere il reparto di Ortopedia dell’ospedale SS. Trinità è ancora scritta nero su bianco. Cancellare ciò che è scritto, tra l’altro, sarebbe solo un buon inizio e nulla di più. La strada è infatti lunghissima, la battaglia per il Dea o per l’ospedale di eccellenza durerà anni. Serviranno persone capaci, perseveranti e molto coraggiose per centrare l’obiettivo.

La grande partecipazione popolare di ieri sera, ad ogni modo, un messaggio ai sindaci lo ha lanciato forte e chiaro: NON VI FATE DIVIDERE!!! I rappresentanti dei 27 Comuni del distretto sono chiamati ad aprire una nuova stagione politica, quella della collaborazione intercomunale. Dovranno vedersi obbligatoriamente almeno una volta al mese, magari ruotando le sedi dell’assise, non solo per parlare di sanità ma anche di lavoro, istruzione, cultura, sport, tutto. La loro unità d’intenti sarà strategicamente un milione di volte più importante di 27 programmi elettorali diversi e pieni di cose irrealizzabili singolarmente. Vigileremo in modo ossessionante su questo concetto, perché tradire questo popolo è un delitto.

Lorenzo Mascolo – Sora24

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