CRONACA

“Ghigo c’è”: l’ultimo commovente saluto a Giorgio Gabriele

28 Marzo 2014

Lacrime e silenziosi accenni di sorrisi amari: il funerale di Giorgio Gabriele è stato ciò doveva essere, l’ultimo lunghissimo saluto ad un uomo che lascia un vuoto enorme nei cuori delle tantissime persone che lo hanno conosciuto, ma per davvero! Del resto non si poteva parlare di lui senza citare una sua battuta, all’esterno della chiesa durante la celebrazione delle esequie, oppure alla fine della messa quando i suoi amici lo hanno ricordato dall’ambone con la voce rotta dal pianto.

Lacrime e silenziosi accenni di sorrisi amari: il funerale di Giorgio Gabriele è stato ciò doveva essere, l’ultimo lunghissimo saluto ad un uomo che lascia un vuoto enorme nei cuori delle tantissime persone che lo hanno conosciuto, ma per davvero! Del resto non si poteva parlare di lui senza citare una sua battuta, all’esterno della chiesa durante la celebrazione delle esequie, oppure alla fine della messa quando i suoi amici lo hanno ricordato dall’ambone con la voce rotta dal pianto.

La chiesa di San Carlo non è bastata oggi per accogliere tutti. Fortunatamente è stata una giornata calda e primaverile, sembrava quasi che Giorgio avesse soffiato nel cielo, tanto era leggera e gradevole l’aria. Centinaia di persone, forse mille, un solo grandissimo cuore per il 40enne “con la stoffa del diciottenne”, come lo ha affettuosamente definito un giovane amico al microfono.

Giorgio era Giorgio, non serve aggiungere altro. Apparteneva a tutti, isolani, sorani, arpinati e via dicendo. Quante volte, passando quotidianamente con la macchina davanti alla sua ottica, abbiamo sorriso e pensato: “Quasi quasi mi fermo e passo a salutarlo”. Rubargli uno dei sorrisi che dispensava senza risparmiarsi mai era bello, due chiacchiere con Giorgio ti facevano star bene.

“Ha lottato contro il suo male ed alla fine è uscito dal campo a testa alta, dopo una partita combattuta alla pari e terminata con i calci di rigore ad oltranza”, ha detto un altro amico ricordando la passione di Giorgio per il calcio e nel contempo quel riferimento alla lotteria dei penalty che spesso caratterizzava il suo gergo. Di lui resterà “una stella dai capelli color oro”, la piccola Annagiulia, ha aggiunto un altro ragazzo con straordinaria tenerezza.

Fuori dalla chiesa, intanto, spuntavano da ogni angolo fogli con su stampato il suo volto sorridente e la scritta “Ghigo c’è”, a sottolineare che non sarà mai dimenticato da chi lo ha conosciuto. All’uscita della bara, Paolo ha innalzato uno stendardo con la stessa foto e la stessa scritta, l’ultimo tributo prima dell’ultimo viaggio di Giorgio, per gli amici, i tantissimi amici, Ghigo.

Lorenzo Mascolo – Sora24