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POLITICA

Grana palasport Sora: il problema della capienza parte da molto lontano

Redazione Sora24
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La storia del palasport di Sora parte da molto lontano, ovvero dall’inizio degli anni 2000, quando la città riuscì a ottenere un finanziamento pubblico per la realizzazione di una nuova struttura sportiva, per l’appunto un palazzetto dello sport.

Le gare di basket e di volley, difatti, all’epoca si disputavano presso il pallone tensostatico di via Sferracavallo, teatro delle due promozioni della Globo Sora dalla B2 alla B1 e dalla B1 alla A2.

La capienza del futuro palasport di cui si parlava in quegli anni era abbondantemente superiore ai 3.000 posti richiesti oggi dalla Legavolley per poter giocare in A. Nel primo decennio degli anni 2000, tuttavia, il progetto vide una riduzione della capienza a poco più di 600 posti (da palasport a palestrona, si ironizzava all’epoca…): i motivi di tale scelta non sono mai stati resi noti. Sta di fatto che nel 2008 la Globo Sora venne promossa in A2, la struttura tensostatica divenne inadeguata e il problema esplose in modo dirompente.

Per tre stagioni, 2008/09, 2009/10 e 2010/11, la squadra giocò le gare casalinghe al palasport di Frosinone. Poi, finalmente, a cavallo tra la fine del governo Casinelli e l’inizio di quello Tersigni, venne inaugurata la nuova struttura di via Ruscitto a Carnello.

La capienza del neonato palasport, intitolato a Luca Polsinelli, era inizialmente di circa 1.200 posti, stretti e scomodi proprio a causa della riduzione progettuale precedente cui bisognava comunque far riferimento in fase di costruzione. Lo scorso anno, in occasione della promozione in Superlega, grazie alla realizzazione di due gradinate, i posti sono diventati circa 2.000.

Attualmente gli spazi interni della struttura sono oggettivamente sfruttati al limite, pertanto sarà assai improbabile portare la capienza del Polsinelli a 3.000 posti, a meno di ampliamenti dell’edificio che comunque creerebbero problemi alla stagione agonistica. D’altro canto, realizzare un altro palasport ex novo è altrettanto complicato perché bisogna trovare fondi, luogo e soprattutto realizzarlo in pochi mesi. Traduzione: la situazione è sicuramente complicata e la città rischia seriamente di perdere la Serie A di Pallavolo.

Sulla vicenda è intervenuto il consigliere comunale Luca Di Stefano, secondo il quale «l’amministrazione comunale deve capire che su questo terreno ci si gioca una grande fetta di credibilità». «Perdere la possibilità di assistere alle partite casalinghe della nostra squadra di volley che ha disputato una grandissima stagione agonistica meritando sul campo la conferma in Superlega – ha sottolineato il giovane consigliere – rappresenterebbe un danno non solo sportivo per Sora, ma anche economico e di prestigio». Quanto alla soluzione per sistemare velocemente le cose, Di Stefano auspica una partnership pubblico-privato: «Sono certamente d’accordo quando si dice che il Comune di Sora, da solo, non può risolvere la questione, e che sarà importante l’apporto del mondo del privato, ma è altrettanto vero che proprio l’amministrazione è chiamata a dare una prova di capacità di gestione, offrendo nel più breve tempo possibile concrete soluzioni da adottare».

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