0 sulla strada n. 95 del Nevada. La temperatura al momento era di 28,2 gradi. Ho aggiunto alla mia bandiera, anche quella americana, regalatami, da una coppia USA. Dopo circa 40 km, ho deviato sulla isolata strada n.361. Immediatamente la strada in salita fino ad un valico a circa 1950 metri di altitudine, tutt’intorno solo deserto. La temperatura è salita fino a 45 gradi.

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CRONACA

Il cicloviaggiatore sorano Giorgio Lucarelli ci aggiorna dal Nevada sulla sua nuova impresa

7 Luglio 2014

«Buongiorno amici, buongiorno amiche, dormito bene? La mia avventura continua, naturalmente solo deserto. Questa mattina ho iniziato a pedalare alle ore 6,30 sulla strada n. 95 del Nevada. La temperatura al momento era di 28,2 gradi. Ho aggiunto alla mia bandiera, anche quella americana, regalatami, da una coppia USA. Dopo circa 40 km, ho deviato sulla isolata strada n.361. Immediatamente la strada in salita fino ad un valico a circa 1950 metri di altitudine, tutt’intorno solo deserto. La temperatura è salita fino a 45 gradi.

«Buongiorno amici, buongiorno amiche, dormito bene? La mia avventura continua, naturalmente solo deserto. Questa mattina ho iniziato a pedalare alle ore 6,30 sulla strada n. 95 del Nevada. La temperatura al momento era di 28,2 gradi. Ho aggiunto alla mia bandiera, anche quella americana, regalatami, da una coppia USA. Dopo circa 40 km, ho deviato sulla isolata strada n.361. Immediatamente la strada in salita fino ad un valico a circa 1950 metri di altitudine, tutt’intorno solo deserto. La temperatura è salita fino a 45 gradi.

Nonostante il caldo ho avuto tanti piccoli momenti di contemplazione: mi fermavo ad ammirare quel paesaggio brullo, sicuramente desolante, ma da un fascino unico. Dentro di me una scarica di emozioni, di sensazioni, di stati d’animo davvero forti, eppure intorno a me c’era il nulla. La natura è anche questa, non solo montagne, laghi e foreste. Ho provato una grande pace interiore. Mi sono talmente isolato da tutto, da non sentire il caldo rovente dei raggi del sole. Ho pensato molto a papà, alzavo la testa per cercarlo lassù, ho pianto. Questi sono i miei viaggi.

Tornando al viaggio, ho raggiunto Gabbs, una cittadina fantasma, nessuno per strada per chiedere informazioni. Ho fermato di proposito un veicolo, guidato da una persona molto gentile che mi ha dato info molto utili sul prosieguo della giornata. Mi ha indicato l’unico bar (?) aperto, è tornato offrendomi del cocomero fresco. Ci sono tante brave persone in giro. Nel pomeriggio ho raggiunto Middle Gate, uno spicchio di terra alberato, con un bar e un motel, dove alloggio. Queste sono delle vere e proprie oasi nel deserto. Me ne accorgo perché quando sono su un valico, all’orizzonte si vedono delle piccolissime macchie verdi. Meno male che esistono, altrimenti per me ciclista sarebbero problemi enormi nel reperire scorta idrica e alimentare.

Oggi comunque è stata la tappa più lunga, 140 km con dislivello di 1235 metri. Domani mattina si parte destinazione Austin. Approfitto per ringraziarvi tutti per l’incoraggiamento che mi date, ne ho davvero bisogno, Nelle foto mi vedete sempre sorridente, è vero. Vi assicuro che dietro quel sorriso, c’è tanto sacrificio e sofferenza fisica. Quindi sentirmi addosso i vostri commenti non fanno altro che aumentare la mia voglia di raggiungere l’obiettivo.»