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POLITICA

In arrivo due milioni di euro per la Valle di Comino

una chiusura d’anno con i fuochi d’artificio per il territorio, che ora “vola” verso la concretizzazione di un progetto importante.

Redazione Sora24
Redazione

Un successo incredibile frutto di una collaborazione che ha visto scendere in campo Comunità Montana Valle di Comino e Regione Lazio per ottenere quanto in molti avevano già dato per perduto. Si tratta, infatti, dei fondi regionali per la Montagna, rimasti bloccati per anni e si parla di un importo complessivo di circa un milione e 900mila euro: saranno disponibili nelle casse dell’ente già da gennaio 2018. Di questo si è discusso giovedì 7 dicembre, nel corso del consiglio dell’ente pedemontano.

La storia di queste risorse è incredibile e vede la sua origine in un decreto regionale che da anni destina fondi alle Comunità Montane. A causa di problemi di natura amministrativa e procedurale i fondi sono rimasti bloccati per quasi un decennio, al punto che oramai si credeva fossero perduti.

A dare esaustiva spiegazione delle azioni intraprese per giungere a questo straordinario sblocco, è stato il presidente del consiglio dell’ente e sindaco del Comune di Valle Rotonda, Gianfranco Verallo. Infine, la tenacia, l’impegno e la sinergia hanno avuto ragione della burocrazia: infatti, il presidente della XIV Comunità Montana e sindaco di Belmonte Castello Antonio Iannetta, l’assessore all’ente Marco Scappaticci (sindaco di Picinisco), il sindaco di San Donato Enrico Pittiglio, grazie all’intervento dell’assessore regionale Mauro Buschini e al certosino lavoro dei tecnici della Regione Lazio, hanno ottenuto ciò che si credeva impossibile.

Questi fondi non sono vincolati ad alcuna iniziativa pregressa, questo vuol dire che potranno essere utilizzati per un’azione intensa e reale di valorizzazione e promozione dei 19 Comuni ricadenti nel comprensorio. Insomma, una chiusura d’anno con i fuochi d’artificio per la Valle di Comino che ora “vola” verso la concretizzazione di un progetto importante, ambizioso ma soprattutto realistico: il marchio unico territoriale.

Un centro di attrazione che raggrupperà eccellenze produttive, turistiche, storiche e culturali sotto un unico brand esportabile anche al di fuori dei confini nazionali. La pietra miliare è posata ed è assolutamente solida. Ora bisogna costruire il percorso che restituirà fiducia nel futuro e opportunità a questo territorio e ai suoi giovani.

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