Isola del Liri

Isola del Liri, un anno di attività per il Comitato difesa Cascate

23 Settembre 2025

Il Comitato difesa Cascate del Liri fa il bilancio del primo anno di attività: richieste alle istituzioni, iniziative pubbliche e nuove proposte per la tutela dei salti d’acqua di Isola del Liri.

Redazione

Il Comitato per la difesa delle Cascate del Liri, nato a novembre 2024, ha tracciato il bilancio del primo anno di attività esprimendo soddisfazione per l’aumento del dibattito pubblico intorno al tema della tutela dei salti d’acqua, simbolo identitario della città di Isola del Liri. Secondo i promotori, dopo anni di silenzio, si registra «un piccolo risveglio delle coscienze» che il Comitato rivendica di aver contribuito a stimolare.

Le richieste avanzate

Tra gli obiettivi principali dell’associazione c’è il ripristino della libera circolazione delle acque nella Cascata Grande e nella Cascata Valcatoio, con la prospettiva di una naturalizzazione del fiume e del recupero degli ecosistemi fluviali. Il Comitato sottolinea come il ridotto flusso d’acqua, aggravato dai cambiamenti climatici, si sommi allo sfruttamento delle centrali idroelettriche, con conseguenze sulla qualità ambientale, sulla salute pubblica e sull’attrattività turistica della città.

Le iniziative intraprese

Nel corso dell’anno sono stati organizzati due convegni in collaborazione con l’amministrazione comunale e ottenuta la delibera del Consiglio regionale del Lazio che istituisce il Monumento naturale delle Cascate del Liri. Risultato, questo, che il Comitato considera un primo passo in attesa di atti concreti. Sono state inoltre presentate richieste di documentazione alla Regione Lazio, alla Provincia e al Comune per verificare la portata delle cascate e garantire almeno il deflusso minimo vitale. Finora, però, non sono giunte risposte ufficiali.

I progetti futuri

Per i prossimi mesi il Comitato prevede una nuova mobilitazione pubblica con la redazione di un manifesto per la valorizzazione culturale e naturale della città. Tra le proposte anche la stipula di un Contratto di fiume, sul modello già attuato nella Valle Roveto, e l’avvio di contatti con Rewilding Apennines, associazione europea attiva nella rimozione di barriere fluviali. «C’è bisogno di partecipazione e di un forte interesse della pubblica opinione» sottolineano i promotori, che auspicano una maggiore assunzione di responsabilità da parte della politica nella governance del fiume e delle cascate.