CRONACA

Maurizio D’Andria: lettera aperta al Sindaco per avere informazioni sull’Azienda Faunistica Monti Ernici di Sora

29 Febbraio 2012

A seguito delle notizie di stampa circa le “nuove” zone di caccia autorizzata dalla sua giunta che sembrerebbe procurare a molti cittadini sorani “difficoltà e preoccupazioni” per la vicinanza dei cacciatori alle proprie abitazioni e, a seguito degli incendi montani di agosto-settembre 2011 che hanno interessato una vasta area montana di Sora, Le invio questa lettera aperta per rappresentarle un mio dubbio che voglio esporre parimenti all’opinione pubblica circa l’autorizzata pratica della caccia nel territorio indicato come “azienda faunistica venatoria Monti Ernici” del Comune di Sora, anno venatorio 2011 – 2012. Premetto che per avere le giuste informazioni del caso, munito di regolare richiesta di accesso agli atti, mi sono rivolto sia all’Ufficio Ambiente che alla Polizia Locale ricevendo documentazione ufficiale circa le aree interessate dai roghi nei mesi di agosto e settembre 2011. Ad oggi invece, non risultano essere note quali sono le aree interessate dai roghi sottratte alla attività di caccia come da dichiarazione del consigliere Antonio Farina, motivo per cui mi rivolgo a Lei. Detto ciò, faccio presente quanto segue.

Ritenendo che il patrimonio naturalistico e boschivo in particolare sia un patrimonio da preservare anche in futuro e che la tematica ambientale interessi tutti i cittadini di Sora perchè ne condiziona direttamente o indirettamente il quotidiano, come riferito anche dalle cronache giornalistiche recenti e meno recenti, la invito a prendere in considerazione la mia obiezione circa una possibile violazione di legge praticata nell’istituzione di detta area faunistica venatoria, anno venatorio 2011 – 2012 per addivenire, qualora ne sussistano i presupposti, alle modifiche del caso previste dalla normativa nazionale in materia di incendi boschivi richiamata in oggetto, che forse la sua Giunta non ha (a mio avviso) considerato adeguatamente. Il sottoscritto lo conosce, sà che sono già impegnato su questioni di carattere ambientale e sociale di particolare importanza locale, dunque sà che non è per antipatia nei suoi confronti o di altri che a volte, come adesso, mi rendo “portatore sano” di istanze ambientali. E’ capitato che altre volte invece mi sono espresso “negativamente” verso particolari atti della precedente amministrazione di centro – sinistra. Lo stesso potrebbe avvenire in futuro. Ritengo però che la pratica della caccia debba essere regolamentata come da normativa vigente, cioè là dove essa può essere praticata. Viceversa, dove vige un divieto, deve essere vietata. E questa è esattamente la pratica che tutti i cacciatori seguono in ogni parte d’Italia. Se poi dovessimo immaginare che atti dolosi o pressioni indebite di poche persone finissero invece per interferire nella attività amministrativa quotidiana del Comune di Sora, ne risulterebbe lesa tutta l’autorità del Consiglio Comunale e del massimo rappresentante, il Sindaco appunto, oggi come in futuro. Questo fatto rappresenterebbe un pericoloso precedente di cui altri gruppi “diversamente leciti” potrebbero prendere esempio in futuro. Un evento questo che dobbiamo contrastare se vogliamo che Sora resti una città tranquilla, operosa, con un buon livello di vivibilità ambientale e salutare, più vicina a modelli di città virtuosa (amministrativamente parlando) che non invece “incasinata” da tanti problemi. Qualora il difetto segnalato risultasse pertinente, stante la competenza diretta in capo al suo consigliere Sig. Antonio Farina, professionalmente “sensibile” alla tematica trattata (il che risulterebbe un aggravante), sarebbe quest’ultimo (a mio avviso) a doversi assumere per primo le proprie eventuali responsabilità politiche, anche dando le dimissioni da consigliere comunale. Questa mia lettera prende spunto dalla lettura della Legge citata e dell’articolo 10 in particolare, laddove si dice che in determinate condizioni, la caccia (così come altre attività) sarebbe vietata sulle aree già oggetto di incendi. Altri casi non sono contemplati dalla attuale normativa. Invece risulta che le aree interessate dagli incendi di agosto e settembre 2011 sono state incluse nell’area di caccia dell’azienda faunistica Monti Ernici, anno venatorio 2011 -2012, come da nostra cartina allegata. Da qui la mia richiesta a Lei di rivedere la materia. Nel caso di contrasto tra normativa nazionale e regolamento comunale, quale prevale? Ai signori cacciatori dico, mi dispiace ma non me ne vogliano… Non ho fatto io le leggi ne ho incendiato la montagna. Un’altra soluzione si trova. Forse dovrete fare qualche chilometro in più per andare a caccia ma insomma, non sarà la fine del mondo. Sempre meglio stare in regola e tranquilli che non. Probabilmente la zona di caccia potrà essere rimodulata e spostata fuori dalle aree vincolate. E se invece non si troverà una soluzione “comoda”, sarà stata colpa del fuoco che ha incendiato le nostre montagne, non mia. D’altronde, molti sorani residenti in zone pedemontane hanno già lamentato l’estrema vicinanza dei cacciatori alle loro case che è fonte, volente o nolente, di preoccupazione circa la possibilità di subire eventi accidentali anche molto pericolosi. Il fuoco ha abbassato troppo la linea verde degli alberi verso le case dei sorani, lì non è possibile praticare la caccia. Non è normale ne soprattutto “da responsabili”. Troppo vicino all’abitato. Il Sindaco deve certamente farsi carico di questa situazione e porvi rimedio.

Io da cittadino, faccio la politica “per la città” secondo la mia coscienza, ambientalista in questo caso. Sono responsabile di questo. I politici e gli amministratori si assumano le loro. Questo lo chiedono tutti i cittadini italiani. Si chiede di rispettare le Leggi in vigore e di amministrare bene il bene comune, visto che lo pagano i cittadini e soldi non ce ne sono più. Credo che questa mia rappresenti comunque un contributo positivo allo sviluppo democratico della partecipazione del cittadino alla vita pubblica di Sora ritenuta a torto, qualche volta, “proprietà” di pochi “eletti”. Uno stimolo per tutte le persone che vogliono avvicinarsi alla politica prima che la politica si avvicini a loro in occasioni elettorali.

La Democrazia è la partecipazione di molti alla cosa pubblica. Dunque, partecipiamo. Io partecipo da questa parte. Questa sarebbe la mia risposta alla ipotetica domanda: “ma perchè nn te fà i cazze te?” Tuttavia, so che molti saranno d’accordo con me e questo è già gratificante. In fondo, sono reduce da una fresca competizione elettorale.

Riepilogando sig. Sindaco, le dettaglio meglio di seguito le mie obiezioni affinchè Lei possa ribadire qual’è l’esatta regolamentazione prevista nel nostro caso.

si chiede

1) di conoscere quali sarebbero i 200 + 300 ettari di terreno sottratti alla caccia, come da dichiarazione del consigliere Sig. Antonio Farina (allegata);

2) di verificare se le aree oggetto di incendio boschivo registrate nei mesi di agosto e settembre 2011 ricadano in detta area faunistica nel qual caso, si chiede di tener conto dei seguenti punti:

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Maurizio D’Andria