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POLITICA

Mercato di Sora: l’analisi di Fabio Di Pucchio, commerciante di Corso Volsci

Redazione Sora24
Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota sul mercato di Sora a firma di Fabio Di Pucchio, storico commerciante di Corso de’ Volsci. Il testo è stato postato nella bacheca Fb del giornale lo scorso 30 aprile, ma purtroppo ci è sfuggito. Di Pucchio lo ha riproposto stamane, probabilmente anche con riferimento all’articolo pubblicato ieri ed inerente alla proposta di spostamento dei banchi sul Corso da parte degli ambulanti, dato l’imminente via, a detta del Comune, ai lavori di restyling su Lungoliri Mazzini. Il contenuto del testo si riferisce al nuovo mercato domenicale, ma è anche e soprattuto un’analisi su quello abituale del Giovedì.

«Resta difficile rimanere estraneo, leggendo da commerciante fisso alcuni commenti, che riguardano l’eventuale istituzione di un secondo mercato settimanale ambulante a Sora. Innanzitutto mi piacerebbe sapere se chi sta prendendo questa decisione ha mai provveduto ad effettuare un analisi effettiva sui benefici che questa decisione potrà portare ad un territorio che negli ultimi anni ha sofferto economicamente e che continua lentamente ad essere preda indifesa di decisioni frutto solo di poche persone che hanno a cuore esclusivamente interessi personali, che seppur per loro legittimi, non tengono conto delle ripercussioni economico sociali che potrebbero provocare nell avvenire.

E’ ovviamente la mia opinione personale. Inutile soffermarsi sul pensiero di alcuni che trovano il secondo mercato della domenica comodo in quanto effettuato in una giornata festiva, naturalmente lo stesso motivo mi spinge a pensare che l’amministrazione comunale potrebbe provvedere all’apertura dei propri uffici rivolti al pubblico per far sì che chi lavora tutta la settimana abbia la possibilità di rivolgersi agli stessi. Inoltre anche l’apertura notturna dei supermercati permetterebbe a chiunque di poter fare acquisti alimentari per soddisfare impulsi famelici improvvisi.

Al di là della provocatoria ironia, sarebbe davvero frutto di una distrubuzione democratica dei servizi al cittadino se non si tenesse conto dei sacrifici economici che sia le amministrazioni comunali nonché i privati dovrebbero sostenere per il lavoro dipendente con straordinari, turni etc., forse ritenendo i costi maggiori dei benefici effettivi o dei ricavi. Infatti le decine di negozi fissi sul territorio sorano, con stragrande maggioranza a carattere familiare, pur essendo “costrette” ad aperture di supporto al mercato settimanale trovano sotto il profilo dei ricavi tale apertura inutile. Qui sarebbe facile dire, bene… state chiusi!

Credo, come molti, che la speranza di non avere un apertura inutile economicamente, della possibilità di incassare, soprattutto in un periodo di crisi come questo, non lascia spazio decisionale, chi gestisce direttamente la propria attivita, antepone tale speranza di sopravvivenza commerciale a tutto il resto, spesso anche disperatamente. Rivolgo inoltre all Amministrazione la domanada: Il mercato della domenica sarà rivolto solo ad espositori locali e del circondario? Ma per far questo l’amministrazione comunale ha a disposizione un censimento effettivo degli espositori ambulanti? Perché qualcuno continua a parlare di compravendita di postazioni, di fitti pagati per cedere postazioni a titolari di fuori regione?

È possibile tutto cio? Perché, e qui rispondo sempre a puro titolo personale alla Signora che diceva: ” il sorano non va al mercato di Arpino”, credo volesse sottindere un sottile campanilismo che mi viene spontaneo controbattere chiedendo se ha mai pensato che il flusso economico transitante durante i mercati settimanale è, escludendo pochissimi settori e in minima quantità, a totale beneficio di un economia esterna al nostro territorio in quanto le merci vendute al mercato sono acquistate fuori e vendute da provenienti fuori regione che non mi risulta reinvestano sul nostro territorio in alcun modo.

Allora forse non sarebbe piu corretto dar modo solo ad espositori locali, regolarmente gestiti, censiti, di poter svolgere il secondo mercato settimanale? Ovviamente non considerando quello che nelle casse comunali puo entrare a titolo di tassa di occupazione, poiche’ nessuno ha mai fornito un effettivo bilancio di quanto l’amministrazione guadagni dai mercati settimanali. Se possibile mi piacerebbe sapere, credo sia un lecito diritto, colui o coloro che sulla base di una programmazione commerciale del territorio, supportata da studi effettivi e bilanci previsionali ha deciso di sposare questa causa, che io personalmente auspico possa essere ricca di merito per chi si è assunto tale responsabilità. Vi ringrazio».

Fabio Di Pucchio

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