POLITICA

Sora: la “conservatrice immaginaria” con il più alto numero di voti pro Repubblica dell’intera provincia

12 Agosto 2020

Storia delle elezioni a Sora, cap.1: "Referendum Repubblica vs Monarchia e Assemblea Costituente, 2 Giugno 1946". Tutti i risultati e le considerazioni derivanti dai numeri.

Il 2 Giugno 1946 si svolsero a Sora e in tutta Italia le prime elezioni libere dal 1924. I cittadini vennero chiamati alle urne per esprimersi sulla forma di governo che desideravano (monarchia o repubblica) e per eleggere i deputati dell’Assemblea Costituente, cioè coloro che, una volta concluse le operazioni di spoglio, si sarebbero occupati della redazione della Costituzione.

All’epoca i seggi disponibili nel Parlamento Italiano erano 552 contro i 630 di oggi, ben 78 in meno. Per la prima volta votarono anche le donne, peraltro con grave ritardo rispetto ad altri paesi del cosiddetto mondo sviluppato che avevano adottato da decenni il suffragio universale (Australia 1902, Finlandia 1906, Norvegia 1913, Regno Unito 1918, ecc.), e per votare bisognava essere maggiorenni ovvero aver compiuto il ventunesimo anno di età. Agli elettori vennero consegnate due schede, una per il referendum istituzionale e l’altra per l’elezione dei deputati dell’Assemblea Costituente.

IL REFERENDUM

ITALIA – Votanti: 24.946.878 (89,08%). Voti validi: 23.437.143.

SORA – Votanti: 11.306 (85,05%). Voti validi: 10.589.

Come possiamo facilmente riscontrare, i risultati del Referendum del ’46 registrati nei seggi sorani furono pressapoco in linea con quelli a livello nazionale. Sora, in buona sostanza, si dimostrò un po’ più repubblicana rispetto alla media italiana, un po’ meno se confrontiamo i suoi dati con le zone più “rosse”, ma molto di più rispetto alle tre più importanti città del centro-sud, nelle quali si registrarono altrettante affermazioni della monarchia.

A Roma, ad esempio, la monarchia vinse con il 53,83% contro il 46,17% della repubblica. A Napoli, invece, la vittoria della monarchia stessa fu schiacciante: 79,94% contro 20,06%. A Palermo, infine, ci fu un autentico plebiscito per i sostenitori dei reali: 84,19% contro 15,81%. In pratica, 920 mila tra romani, napoletani e palermitani scelsero la monarchia contro 470 mila loro concittadini che optarono per la repubblica. Sono numeri molto significativi considerando che parliamo di città che all’epoca vantavano quasi due milioni di maggiorenni e che l’Italia era appena uscita dalla seconda guerra mondiale.

SORA, “LA REPUBBLICANA” CIRCONDATA DA MONARCHICI (A PARTE ISOLA)

Tornando a Sora, nella città lirense il risultato del Referendum monarchia vs repubblica fu in controtendenza rispetto al resto del territorio. In totale, nella provincia di Frosinone votarono 221.098 elettori, pari all’85,96% degli aventi diritto. I voti validi furono 205.781, di cui:

Su 89 comuni (Posta Fibreno e Gallinaro non lo erano nel 1946) ben 62 scelsero la monarchia, tra cui Cassino e Frosinone. Nella città martire il voto a favore dei reali superò l’89%, mentre nel capoluogo della giovane provincia imposta dal fascismo nel 1926 dopo la soppressione della provincia di Terra di Lavoro, la monarchia stessa sfiorò il 59%.

Al contrario, Sora figurò in percentuale tra i comuni più convinti nella scelta della repubblica (60.95%), che furono in chiara minoranza e pari a 26. Meglio (in percentuale) della città volsca fecero centri come Ceccano, Isola del Liri e San Donato Val di Comino, tanto per citare quelli le cui tendenze politiche storiche sono note a tutti. Solo a Morolo si verificò un incredibile parità con 790 schede per la monarchia e 790 per la repubblica.

Di seguito i dati comune per comune.

SORA, “LA PIÙ REPUBBLICANA” DELLA PROVINCIA

Abbiamo evidenziato le percentuali, ma se andiamo a guardare la stessa tabella osservando il numero dei voti, scopriamo che furono proprio i Sorani a esprimere più consensi per la nascita della Repubblica Italiana. Ecco infatti la classifica per voti pro repubblica (solo i comuni più popolosi della provincia):

Alla faccia della città più conservatrice della provincia, verrebbe da esclamare!

L’ASSEMBLEA COSTITUENTE

Nell’altra scheda consegnata agli elettori bisognava scegliere un partito per designare i 552 parlamentari che avrebbero poi partecipato, come già scritto, alla redazione della Costituzione Italiana. Nelle elezioni del 1946 si votò solo per la Camera e il Paese venne suddiviso in 31 circoscrizioni plurinominali: la nostra era la 19ma, ROMA-VITERBO-LATINA-FROSINONE (Rieti era compresa nella 18ma con Perugia e Terni).

Prima dell’analisi del voto, va sottolineato un elemento essenziale: in occasione delle elezioni dell’Assemblea Costituente non esisteva ancora il Partito Nazionale Monarchico, che infatti venne fondato il 13 giugno 1946, pochi giorni dopo la sconfitta nel referendum “monarchia vs repubblica”. Il PNM rimase attivo fino al 1959, concorrendo in tre elezioni nazionali: 1948, 1953, 1958. Il suo miglior risultato fu un 6.85% alla Camera nel 1953, pari a oltre 1,8 milioni di voti. A Sora, tuttavia, non ha mai superato i 500 voti.

COME VOTARONO I SORANI ALLE ELEZIONI DEL 1946

Tornando al voto per l’elezione dei 552 deputati dell’Assemblea Costituente e circostanziando il discorso alla città di Sora, scopriamo che in quel famoso 2 Giugno 1946, su un numero di votanti eguale a quello del Referendum e pari a 11.306, i voti validi furono 10.222, così ripartiti:

Le considerazioni da fare basandosi sui numeri appena elencati sono assai interessanti. Nel 1946, il Partito Repubblicano, che dalla fondazione (1895) alla fine della guerra era collocato a sinistra, si spostò su posizioni un po’ più moderate, ma comunque appartenenti alla sfera del centro-sinistra. Nella stessa sinistra, invece, si riconoscevano sia i socialisti che i comunisti.

In definitiva, i numeri di Sora dicono che, nelle prime elezioni libere dal 1924, più della metà dei consensi (oltre 5 mila) andarono al centro-sinistra e alla sinistra, senza contare i quasi 4 mila voti di centro espressi in favore della Democrazia Cristiana. Totale: 9 mila voti dei sorani su 10 mila al centro e a sinistra in occasione delle elezioni del’46.

Corollario: l’exploit repubblicano di Sora fu un fuoco di paglia, perché da lì a due anni (elezioni politiche 1948) quasi tutti i voti del PRI in pratica finirono alla DC. Ma di questo parleremo nel prossimo capitolo.

FONTE DATI: ARCHIVIO MINISTERO DELL’INTERNO