Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa a firma di Maurizio D’Andria (Ass. Cinema e Società).
«Come per una chiesa violata, profanata… ho sentito forte il bisogno di fare un gesto riparatore di tanta infamità, per ristabilire la verità.. ogni uomo è mio fratello… Violare un domicilio di richiedenti asilo, la gente più disperata di questo mondo è un atto che sento blasfemo. Perciò bisogna essere vigili e presenti, per contrastare ogni devianza razzista…anche a Sora. Un presidio di vigilanza democratica, di difesa della dignità di ogni uomo deve essere sempre presente e attivo. È una cosa di Sinistra? Per me sì.
Chi è di destra (estrema) preferisce incendiare i portoni di casa di questi ragazzi. E mentre la politica distingue…lo sport unisce. Perciò abbiamo giocato a calcio… per amicizia olimpica e internazionalismo cosmopolitico… Ora si è riconsacrato quello che era stato sconsacrato. Ora abbiamo vinto .Grazie ai ragazzi della Caritas e del Sora calcio juniores abbiamo ristabilito le giuste priorità politiche e democratiche… di convivenza civile anche a Sora. Nello sport gli unici colori che contano sono quelli delle maglie che si indossano. E quelle in campo erano bellissime.
Per la cronaca sportiva, abbiamo assistito ad una bella partita finita 2 a 2. Un commovente minuto di silenzio per le vittime ed i sofferenti del terremoto è stato osservato in assoluto silenzio da tutto lo stadio. Essere presenti…non fare finta di nulla… questa la distinzione tra militanza e omertà. Noi siamo scesi in campo. Hanno perso tutti gli assenti».
