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POLITICA

Strada Pescosolido-Campo di Grano: interviene anche il Cai di Sora

La tracciatura di strade nella zona in questione non è ritenuta valida per tre ragioni.

Redazione Sora24
Redazione

Relativamente alla realizzazione di una strada montana che colleghi Pescosolido alla località Campo di Grano, vicenda che ha suscitato molte polemiche, questa è la posizione del Cai di Sora.

«La Sezione del Club Alpino Italiano di Sora segue con preoccupazione il dibattito pubblico circa l’eventualità della costruzione di una strada di collegamento Pescosolido – Campi di grano e condanna fermamente il vile atto vandalico che nella giornata di mercoledì ha incendiato e distrutto uno dei luoghi più cari agli amanti della montagna: il Rifugio di Campo di Grano. Tutta la catena montuosa che dal Monte Cornacchia si estende al Vallone del Lacerno è luogo di scenari irripetibili, selvaggi, maestosi e carichi di storia che si possono percorrere immersi nel silenzio grazie a panoramici sentieri tra cui due ufficiali (Q8-Q9) inseriti nel Catasto regionale dei sentieri del Cai.

Come già espresso lo scorso anno in una lettera inviata al Comune di Pescosolido il Cai Sora ha espresso fin da subito parere negativo circa la ventilata ipotesi di una costruzione/allargamento dei citati sentieri montani che in breve provocherebbe gravi ed irrimediabili danni a questa caratteristica montagna.

Pur comprendendo le ragioni connesse con la valorizzazione degli alpeggi e considerato che la copiosa normativa statale e regionale è finalizzata a salvaguardare la natura del territorio e del paesaggio esistente, si ritiene che la tracciatura di strade non sia una soluzione valida per le seguenti ragioni:

1. le opere stradali distruggono ciò che già esiste: i sentieri che, a loro volta, rappresentano un patrimonio storico e culturale da conservare e valorizzare;

2. l’impatto ambientale sussiste ed è rappresentato da eventuali demolizioni di versante, costruzioni di opere di contenimento e passaggio di mezzi meccanici con inevitabile inquinamento fisico-chimico-acustico;

3. stravolgimento dell’estetica ambientale con la costruzione di linee di discontinuità artificiale che rappresenterebbero un disvalore nell’armonia del paesaggio.

Pertanto un tale progetto confligge irrimediabilmente con la visione del CAI di una “Montagna viva” basata sulla
tutela del territorio coniugata alla sua promozione, sulla costruzione di nuove forme di economia sostenibile con la partecipazione attiva delle sue componenti sociali, politiche, economiche, culturali, in piena coerenza con i principi della Convenzione Europea del Paesaggio, che ne affermano una nozione fortemente integrata ed antropica. Invitiamo pertanto l’Amministrazione comunale di Pescosolido, prima di intraprendere qualsivoglia iniziativa unilaterale, ad aprire un tavolo di confronto con le Associazioni del territorio e con tutti i numerosi cittadini che hanno a cuore uno dei luoghi montani più belli del centro Italia».

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