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CRONACA

UNITALSI presenta “L’Estate Sorana del diversamente abile”

Redazione Sora24
Redazione

La Sottosezione UNITALSI che fa capo alla Diocesi di Sora Aquino Pontecorvo, anche quest’anno, nel mese di luglio, realizzerà una serie di iniziative denominate “L’Estate Sorana del diversamente abile” destinate ai malati della Diocesi.
La manifestazione, oltre al Soggiorno Estivo , che avrà luogo dal 4 al 16 luglio, include anche le giornate d fraternità di San Donato V.C. (1 luglio), di Morino (8 luglio), di Isola del Liri (15 luglio) e di Civitella Roveto (29 luglio).

Il Soggiorno Estivo, che verrà realizzato a Sora, Rione S. Rocco (presso l’omonimo edificio scolastico) è molto atteso dai tanti ammalati che vi partecipano, perché, per loro, è una delle poche possibilità di vivere, in libertà e senza barriere il loro periodo di ferie durante il quale possono ballare, ascoltare musica, partecipare a recite, andare a passeggiare per i parchi, al mercato, al bar, dal parrucchiere, partecipare alle celebrazioni liturgiche, soprattutto confrontare la loro esperienza di vita ed il proprio vissuto con quello degli altri.

Lo aspettano anche:

i tanti volontari dell’UNITALSI, che li assistono, gratuitamente, notte e giorno, perchè vogliono assaporare la sterminata ricchezza di fede e di voglia di vivere di coloro che sembrano essere i più indifesi ed i più bisognosi, e sperimentare la bellezza e la profondità del darsi, gratuitamente, senza riserve e senza nulla in cambio, vivendo concretamente la bellezza del Vangelo;

gli abitanti del Rione S. Rocco che vogliono collaborare e condividere le problematiche che, più o meno, toccano tutti;

e la stessa Associazione UNITALSI che ha modo di raggiungere le proprie finalità che sono quelle di incrementare, attraverso il particolare carisma di carità, la vita spirituale dei propri aderenti, promuovendone un’azione di evangelizzazione e di apostolato verso e con i fratelli ammalati e disabili, in riferimento al messaggio del Vangelo ed al Magistero della Chiesa.
Sia che si partecipi al Soggiorno per la prima volta, o per la 26esima volta (quest’anno appunto è il 26esimo soggiorno che viene fatto a Sora), si inizia sempre un percorso da dove nessuno torna senza essere stato toccato dalla grazia di un’alba nuova e con un cuore abitato da nuove emozioni, da un scoperta, o riscoperta, della grande solidarietà attraverso ogni tipo di piccoli miracoli d’amore che si captano o si colgono al volo.

Ivi , non solo si osservano i tantissimi giovani, e meno giovani, che trascorrono giorni e notti ad aiutare, ascoltare e permettere a ciascuno di essere in compagnia, ma si è anche illuminati dagli ammalati, cioè dai portatori di luce , che danno senza rendersene conto e con i quali tutto si spoglia di ciò che ingombra la strada verso l’essenziale, la concretezza, e si trasforma in una sorgente inesauribile di bene.

Gli ammalati sono eroi cui non si riconosce il loro eroismo, portatori di luce che umanizzano il mondo, esploratori sui sentieri della vita che, con le loro lanterne invisibili, accompagno, senza saperlo , tutti al meglio di se stessi.

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