POLITICA

Valle di Comino, secco no di Vacana per gli impianti a biomasse

17 Marzo 2017

Sarebbe opportuno che i Comuni ricadenti nella Valle di Comino – concludono Amata e Vacana – si organizzassero per costituire un nucleo di osservazione e di monitoraggio, coinvolgendo le espressioni dell’associazionismo locale

“La naturale vocazione della Valle di Comino è quella turistico-ricettiva che si fonda sulle bellezze paesaggistiche, con importanti riconoscimenti quali Doc, Dop e Bio per le produzioni tipiche locali.

E questo è l’architrave di qualunque progetto di sviluppo, di investimenti per la crescita e interventi per il miglioramento delle infrastrutture. E’ proprio l’ambiente, e la sua tutela, l’asset principale da valorizzare, tenendo conto anche del fatto che l’area è contigua al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Dunque, l’ambiente è il carburante che alimenta tutto questo circuito”.

E’ quanto affermano i consiglieri provinciali Andrea Amata e Luigi Vacana.

“Tenendo presente questo aspetto – evidenziano i due consiglieri della Valle di Comino – è naturale che il territorio deve fare squadra per tutelare la nostra più preziosa ricchezza, anche organizzandosi per evitare rischi come quelli che potrebbero derivare da possibili insediamenti di centrali a biomasse, come da rumors delle ultime ore”.

“Sarebbe opportuno che i Comuni ricadenti nella Valle di Comino – concludono Amata e Vacana – si organizzassero per costituire un nucleo di osservazione e di monitoraggio, coinvolgendo le espressioni dell’associazionismo locale, per una costante vigilanza sul tema al fine di preservare la qualità ambientale del comprensorio e non compromettere le prospettive di sviluppo, oltre che la salute dei residenti, come per esempio sta accadendo nella Valle del Sacco con il buon lavoro che sta facendo il Coordinamento dei Sindaci”.