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CRONACA

L’esperto Giuliacci: Mari in Italia troppo caldi, aspettiamoci altre alluvioni

Redazione Sora24
Redazione

In una interessante intervista ad Affaritaliani.it l’esperto di meteorologia colonnello Mario Giuliacci fa una previsione pessimistica sui cambiamenti climatici evidenziando un interessante dato scientifico: il forte calore dei mari che circondano il nostro paese. Ecco il contributo di Giuliacci.

“Nubifragi, trombe d’aria, grandine. Il maltempo si abbatte con violenza sull’Italia. “Una conseguenza dell’estate da record che abbiamo avuto quest’anno: aspettiamoci una stagione autunnale ancora più violenta di quella del 2011. E poi un inverno con freddo record”. Lo spiega ad Affaritaliani.it il colonnello Mario Giuliacci. “Una premessa: l’autunno è da sempre la stagione più piovosa dell’anno, perché le perturbazioni atlantiche arrivano sul Mediterraneo, che è più caldo di 2-3 gradi rispetto all’oceano. Così queste masse d’aria si umidificano dal basso e diventano foriere di nubi piovose e temporalesche”.

A che cosa sono dovuti questi eventi così violenti rispetto al passato?
“Negli ultimi 20 anni il Mediterraneo è diventato più caldo di un grado e mezzo, quindi le perturbazioni atlantiche assorbono ancora più calore e più vapore. A questo si aggiunge un’estate di tempo sereno durata quasi tre mesi, la stagione più calda degli ultimi 15 anni. Il mare si è surriscaldato ulteriormente, siamo quasi due gradi sopra la media di novembre. Quindi il fenomeno dei temporali si moltiplica all’ennesima potenza”.

Perché alcune zone sono più flagellate?
“Le prime regioni che le perturbazioni atlantiche incontrano sono quelle tirreniche, la Liguria e il Nord-Ovest”.

E la tromba d’aria a Taranto allora?
“Lì siamo sullo Jonio, che è il più caldo tra tutti i mari italiani: due gradi in più rispetto agli altri. Ecco perché aumenta la probabilità di tromba d’aria”.

Perché i meteorologi non hanno previsto?
“I modelli fisico-matematici non riescono ancora a individuare con precisione i luoghi dove si abbatteranno i nubifragi. Possiamo individuare le macro-regioni, come Alta Toscana, Basso Piemonte piuttosto che Riviera di Levante o di Ponente. E così abbiamo fatto. Nel caso di forti temporali in arrivo riusciamo a prevederlo anche 4-5 giorni prima, ma la Protezione Civile dovrebbe stare sempre pronta. Bastano 24 ore per intervenire”.

Come sarà l’inverno? Nel rapporto annuale dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale il 2012 si è rivelato l’anno dei fenomeni meteorologici estremi, soprattutto nell’emisfero settentrionale: caldo record alternato a periodi di freddo estremo, scioglimento senza precedenti della banchisa artica.
“Sarà un inverno più freddo del normale e anche con più precipitazioni nevose. Questo per diverse anomalie e fenomeni in corso. Oltre al surriscaldamento globale, ci sono i venti sulla verticale equatoriale, che quest’anno gireranno da est verso ovest agevolando la discesa di aria fredda dal polo verso le basse latitudini. Anche il fatto che i ghiacci polari siano alla minima estensione gioca a favore della discesa di aria fredda, come dimostra anche il maggiore innevamento delle terre nell’emisfero settentrionale: segno che l’aria fredda esce al di fuori del circolo polare. Infine, quest’anno registriamo un sole decisamente pigro, con un numero di mcchie solari mai così basso negli ultimi cento anni”.

Prepariamoci dunque ad un inverno rigido e pure ad ogni evenienza, compresa quella di nuove nevicate sul nostro territorio. Il clima è cambiato, è diventato estremo, sia d’estate che d’inverno.

Il direttore responsabile di Sora24 – SACHA SIROLLI

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