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CRONACA

105 medici e 27 infermieri morti nell’emergenza Coronavirus

«La Repubblica gli attribuisca le massime onoreficenze al valore civile ed al merito della sanità». L'appello.

Redazione Sora24
Redazione

«Ma purtroppo non è la quota 100 inserita nella Legge di Bilancio 2019 che ha consentito l’uscita anticipata dal lavoro per quanti hanno almeno 38 anni di contributi con una età anagrafica minima di 62 anni. Si tratta di una diversa e triste tipologia di quota 100. Sono i Medici deceduti per l’epidemia Covid-19.
Professionisti che non si sono sottratti al proprio dovere, Professionisti che hanno onorato il camice bianco e la missione che avevano intrapreso col giuramento di Ippocrate.

La Cisl Medici Lazio piange questi professionisti e chiede per le loro famiglie il rispetto e l’aiuto anche economico che meritano, senza pastoie e cavilli burocratici che servirebbero solo ad infangare la loro memoria e a rendere ancora più dolorosa l’esperienza che i loro congiunti stanno vivendo. Morti nell’adempimento del proprio dovere, morti in guerra, morti da eroi direbbe qualcuno ma non certo noi che abbiamo rifiutato questo appellativo. Morti perché Medici in prima linea e pertanto meritevoli anche delle massime onorificenze, al valore civile ed al merito della sanità, che la Repubblica Italiana non può dimenticare di attribuire loro. Riposino in pace».

È quanto riportato in una nota stampa della Cisl Medici Lazio.

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