Fra i troppi eccidi dimenticati dell’ultima guerra,uno riveste particolare barbarica efferatezza, quello di Malga Bala. Il 25 marzo del ’44 un distaccamento di “assassini” jugoslavi prese prigionieri 12 carabinieri e dopo una marcia estenuante ritmata da continue percosse li trascinò in un loro covo dove diede loro un rancio condito con soda caustica e sale nero, con conseguenze di ustioni interne e una irrefrenabile dissenteria.
Non contenti torturarono i 12 con percosse, accecamento, cucitura della bocca con il fil di ferro, asportazione dei genitali e incaprettamento, per poi finirli dopo due giorni a colpi di piccone e ripetuti calpestamenti dei corpi agonizzanti, l’ultimo a subire il martirio fu il brigadiere che appeso a testa in giù dovette assistere alla tortura di tutti gli altri prima di avere il petto squarciato con una picconata e con l’inserimento nella ferita di una foto della sua famiglia.
Di seguito, una breve lirica in onore dei 12a cura di Rodolfo Damiani. Per ricordare , per non dimenticare, per distinguere i martiri dai carnefici.
COLPEVOLI
Malga Bala abominio
Dell’uomo, che le fiere
Vince, lupo all’altro uomo
Malga Bala Calvario
Di eroi al giuramento fedeli
Innocenti come Cristo immolati
Malga Bala notte
Della civiltà e ludibrio
Delle inumane schiere
Rosse stellate
Malga Bala maledetta
Il vento ti sferza , ti batte la pioggia
A lavar via della mattanza
anche il ricordo.
Malga Bala benedetta
Terra, dal sangue d’eroi fecondata
seme di libertà
Malga Bala come l’ultima cena
Dodici Apostoli tutti Cristo
Nessun Giuda
Malga Bala tribunale
Della storia ,dei carnefici
Ha fatto giustizia
Il Tricolore dei Martiri
Dal sangue benedetto
Garrisce nel cielo degli eroi