«Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, parla di un risultato che “accogliamo con soddisfazione, che mette fine a una vicenda che andava avanti da anni, particolarmente gravosa anche per i suoi aspetti umani. Per questo rivolgo un affettuoso pensiero ai nostri due marò e alle loro famiglie per i difficili momenti che hanno vissuto. La decisione conferma come sia stato corretto che a esprimersi fosse un arbitrato internazionale, che ha recepito le considerazioni legali che l’Italia ha sempre manifestato. Ora sono certo che la verità dei fatti verrà definitivamente accertata”.
Anche l’ex presidente del Consiglio ed ex ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, commenta: “Riconosciuta la giurisdizione italiana nei confronti dei due Marò. Nel 2015 fu giusto affidare la controversia alla Corte dell’Aja. Grazie alla Farnesina e a tutti coloro che in questi anni hanno difeso il buon diritto dell’Italia”.
Noi Associazione d’Arma che a suo tempo, nelle more di un mondo politico che non seppe discriminare le ideologie politiche e il servizio reso alla Patria, come suoi figli in armi, abbiamo dato vita a manifestazioni , portato in tutte le sedi il grido di giustizia che nostri fratelli ci lanciavano dagli ingiusti ceppi delle galere indiane. Sì, indubbiamente siamo ad un compromesso che ci permette in qualche modo di essere liberati dalla giurisdizione di uno stato che ci aveva condannati prima di provarlo.
I Rajaputi, che avevano in custodia i Marò, finalmente potevano esorcizzare la paura che incutevano loro i ricordi degli italiani, loro avversari, del Battaglione Carabinieri che a Qulkabrer, allo stremo, sorgevano come ectoplasmi dalle rocce e a mani nude li gettavano nelle forre circostanti. Forse giocò contro i nostri la fretta degli ex popoli coloniali di dare lezioni agli occidentali.
Indagini a porte chiuse, materiale di prova distrutto subito dopo lo sbarco, l’autopsia impedita per motivi religiosi e soprattutto la protervia di poter condizionare gli occidentali. Pur tra tante contraddizioni siamo ad un giudizio che ci rimette in grado di giudicare secondo giustizia, E noi della terra del diritto rispetteremo i diritti di tutti, anche di coloro la cui civiltà si basa sul diritto del più forte a imporre le proprie scelte.
Noi delle Associazioni Arma Aeronautica e Carabinieri di Sora, a nome di tutti coloro per cui la difesa della Patria è diritto inalienabile e chi si batte per difenderla si veste di sacralità, facciamo giungere i nostri complimenti e l’assicurazione di essere sempre a loro fianco ai due Marò».
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