SORA – La Cardiologia dell’ospedale di Sora, diretta dalla dr.ssa Maria Paola Gemmiti, ha introdotto l’utilizzo dei dispositivi di Modulazione della Contrattilità Cardiaca (CCM), una tecnologia avanzata che rappresenta una nuova frontiera nel trattamento dello scompenso cardiaco.
Una terapia elettrica innovativa
Il dispositivo, simile a un pacemaker ma ricaricabile dall’esterno e in autonomia dal paziente direttamente a casa, eroga impulsi elettrici che non provocano contrazioni, ma migliorano la gestione intracellulare del calcio. Questo processo incrementa la forza contrattile del cuore e contribuisce a un miglior recupero funzionale dell’organo.
Lo scompenso cardiaco colpisce circa un milione di persone in Italia e rappresenta una delle principali cause di ospedalizzazione tra i pazienti cronici. Affaticamento, difficoltà respiratoria e ridotta capacità del cuore di pompare sangue sono sintomi che compromettono in modo significativo la qualità della vita. Nei casi in cui la sola terapia farmacologica non sia sufficiente, la tecnologia CCM offre una possibilità concreta di miglioramento.
I primi interventi all’ospedale di Sora
Presso l’Unità Operativa di Cardiologia sono già stati trattati due pazienti, di 55 e 67 anni, entrambi con forme severe di scompenso cardiaco e frequenti riacutizzazioni. Il primo era già portatore di defibrillatore impiantabile, mentre al secondo il dispositivo è stato installato contestualmente al CCM nella stessa seduta operatoria.
Gli interventi sono stati eseguiti dall’équipe coordinata dalla dr.ssa Giulia Spiriti, con il supporto del dr. Leonardo Calvosa, del personale infermieristico di elettrostimolazione e del team tecnico e infermieristico della sala operatoria. L’introduzione di questa tecnologia colloca l’ospedale di Sora tra i centri più avanzati della provincia per la gestione dello scompenso cardiaco.
Fonte: Asl Frosinone
