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CRONACA

“Antonio Cedrone, un Maestro… di vita”

L'appassionato ricordo dell'indimenticabile maestro, compositore e docente mancato ieri. Il testo è a cura di Fabio Tersigni e Sergio Severini, due pilastri della Corale Polifonica San Silvestro Papa di Sora, fondata nel 1988 dal Maestro Antonio Cedrone e dallo storico parroco Don Domenico Del Vecchio.

Redazione Sora24
Redazione

Ieri sera ci ha lasciato il Maestro Antonio Cedrone, musicista, compositore, docente di Educazione Musicale. Martedì pomeriggio, 8 Febbraio 2022, alle 15:30, nel cimitero di San Donato Val di Comino, suo paese natale, ci sarà la recita del rosario e la benedizione delle spoglie. A seguire, la tumulazione.

Questo il ricordo di Fabio Tersigni e Sergio Severini:

«Per scrivere qualcosa del Maestro Antonio Cedrone non basterebbe uno di quei volumi che solo l’indice occuperebbe decine di pagine.

Sarà difficile raccontare di questo “volume” composto da “pagine” soavi che rimarranno sempre stampate nei cuori di tutte le persone che lo hanno conosciuto, ma vogliamo provarci! Parlare del Maestro significa raccontare la storia della nostra terra, della nostra cultura: la nostra storia di uomini e donne; una di quelle storie in cui…..non “vissero per sempre felici e contenti” ma “vissero per sempre”.

Alla “pagina” che nella storia risalta con maggior intensità potremmo dare come titolo “IL BELLO”.

E si, perché in ogni cosa che ha fatto, il Maestro ha cercato sempre il Bello nel senso più alto e sublime di questo termine. Il Bello lo ha cercato in ognuno dei suoi studenti, in ogni suo allievo, nei brani che suonava, e nelle perle musicali che ha composto; il bello lo osservava nella natura ed in ogni manifestazione del Creato lui cercava e vedeva il Bello! Quel Bello che tanto ricercava ed osservava provieniva dal suo Creatore ed è proprio a Lui che il Maestro era fermamente orientato.

La ricerca del Bello e dell’Amore Supremo è stata una costante della sua vita fino all’ultimo suo respiro. E chi è alla ricerca del Bello e dell’Amore Supremo, non può che dare al mondo i frutti della sua ricerca: Composizioni struggenti di lode, inni magnifici, canti di ringraziamento di un livello musicale ed artistico (e non solo) eccelsi, oltre che a frutti viventi magnifici chiamati Lucia, Donato, Alessandro, Maria… e Floriana la sua Roccia forte.

“Sei Grande Dio”, “Prendimi tutto o Maria perché tutto mi offro a te”, sono solo degli esempi: sembrerebbero dei semplici “testi” ma in realtà sono dichiarazioni d’amore verso Dio, verso la Vergine Maria, sono preghiere cristiane totalizzanti capaci di commuovere nel profondo chi ascolta quelle armonie angeliche scritte da lui per necessità, ovvietà, naturalezza…non avrebbe potuto fare diversamente! Ha creato veri e propri capolavori artistici in cui le note sono legate ed intrecciate al testo, lo completano e lo innalzano, anzi meglio, lo scaraventano verso il Cielo ed insieme alle note, verso il Cielo, conducono anche l’ascoltatore che non può fare a meno di rimanere abbagliato da tutta questa bellezza.

E a noi che abbiamo avuto la fortuna di “viverlo” da vicino resteranno i suoi insegnamenti di vita: pregare attraverso il canto, attraverso le parole, ridendo e soffrendo, lavorando e riposando ammirando il Creato ed anche sbagliando; Dio è misericordioso e può perdonare i nostri errori!

Grazie, Maestro, siamo davvero fieri ed onorati di aver condiviso una grandissima ed importantissima parte della nostra vita con te! Le ore trascorse a provare e riprovare singole battute fino a ricercare una perfezione che sembrava sfuggisse subdolamente da noi (che con impegno cercavamo di inseguire) erano, poi, ampiamente ripagate dalla soddisfazione che provavamo interiormente al termine di un concerto o di un concorso. Siamo stati davvero tanto fortunati nell’aver provato queste emozioni così intense e forti, pertanto, tutti noi “suoi allievi” dobbiamo sentirci dei privileggiati per aver fatto tali esperienze.

Essere nel posto giusto al momento giusto è qualcosa che a parole è impossibile da descrivere. Significa provare calore, significa provare fusione tra tutti, significa anche sbagliare a prendere una nota iniziale e portare comunque a compimento l’esecuzione di un brano in maniera corale, esemplare, senza che nessuno in assoluto potesse accorgersene…tutto perchè a dirigere anime, prima ancora che voci, c’è stato direttamente ed indirettamente Antonio Cedrone….

…lui era “oltre” pur vivendo sempre una vita “normale».

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