«Caro Luca, in una campagna elettorale non esistono figli, donne, uomini, madri e padri di famiglia. Esistono Candidati a Sindaco, cioè individui che propongono loro stessi per ricoprire un ruolo importante, istituzionale. In qualsiasi modo finisca questa campagna non sarà di certo positivo il segnale che tu, da giovane, hai lanciato alla comunità: “IO DICO NO AL CONFRONTO”.
Il confronto nella vita, come nella politica, è necessario, imprescindibile per crescere, confrontarsi, capire gli errori dell’avversario ma anche i suoi pregi, i suoi punti di forza. Chiunque vincerà sarà il Sindaco dell’intera comunità , di quei cittadini che hanno espresso il loro voto favorevole, ma anche di quelli che non lo ha fatto.
Di certo alla città, che entrambi, sono sicura amiamo molto, avrebbe giovato ascoltare un colloquio, un confronto tra noi, per poter comprendere, con maggior chiarezza quale sia la scelta migliore, chi tra noi abbia le qualità più adatte per ricoprire un ruolo di cui, sono sicura, comprenderai l’onore e l’onore.
Strumentalizzare la sollecitazione al confronto, definendola macchina del fango è semplicistico non rende onore al ruolo che ci apprestiamo ad assumere. Potevamo entrambi dare dimostrazione che le critiche di esclusiva natura politica e programmatica, di certo vicendevoli, fossero costruttive e leali. Tale natura sarebbe emersa in un confronto pubblico, privo di filtri giornalistici. Concludendo, respingiamo al mittente le critiche al nostro operato, ai nostri membri ed al nostro progetto. Noi tutti restiamo in attesa».
