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CRONACA

Bruno La Pietra in risposta a Sacha Sirolli

Redazione Sora24
Redazione

Caro Sacha,

Per la prima volta, e credo anche l’ultima, intervengo nel merito di una polemica sull’estate sorana. Non l’ho fatto durante i miei cinque anni di assessorato, figurati adesso che non sono obbligato a farlo.

Il tono del tuo intervento, però, è stato molto coinvolgente e siccome apprezzo quelli che con pacatezza e sprezzo del rischio s’interrogano su alcuni dogmi, cerco di dare un contributo alla tua riflessione. Spesso, in passato, hai rivolto il tuo pensiero alla situazione politica locale, in alcuni casi proponendo conclusioni che io non ho condiviso, riconoscendoti però sia la buona fede che lo scopo di migliorare una collettività in senso più ampio di quella specifica e alcune volte autoreferenziale che ci circonda. Di perfezionare quindi in misura maggiore i meccanismi, le dinamiche, i ragionamenti e non solo le contingenze. Almeno questo credo. L’articolo di Roberto De Donatis, che di tutto può essere accusato tranne che di essere un integralista irrispettoso e guerrafondaio, lasciava trasparire non una critica al cartellone dell’estate, ma forse una contestazione ai metodi con cui si è propagandata. Con lui ho spesso discusso, cercando di spiegargli i motivi e le difficoltà dell’organizzazione di eventi che inevitabilmente finiscono per accontentare pochi e soprattutto che sono usati strumentalmente da una certa parte politica contro l’altra. Per questo sono convinto che abbia voluto porre l’accento con il suo scritto, su una mistificazione comunicativo-finanziaria e non su di un’inadeguata organizzazione di eventi. E l’ha fatto, e qui i ricordi sono di grande aiuto, usando termini dieci volte meno polemici di quelli usati in passato da coloro che oggi ci amministrano. Io stesso, dopo due settimane dalla data di nomina di assessore, fui bersagliato in consiglio comunale da esponenti di spicco di questa maggioranza che attraverso articoli ed interventi contestavano l’inefficacia della mia azione. BADA BENE, DOPO DUE SETTIMANE DAL MIO INSEDIAMENTO!!!, ma secondo me, e come tu stesso dici, noi dovremmo essere diversi, ed in effetti, lo siamo stati…

Se una volta quindi, e sottolineo la frequenza, il nostro consigliere si propone in simili disquisizioni credo che possa essere un suo diritto di cittadino prima che di politico.

Personalmente a chiunque mi interroghi  per avere un commento sull’estate sorana, ripeto che ogni amministrazione cerca di caratterizzare la proposta culturale con la propria sensibilità, certamente non ideologica, ma comunque di parte. Come è giusto che sia. Ma causa le difficoltà del momento, ed aggiungo, IN RISPETTO ANCHE AL DENARO DEI CONTRIBUENTI, spendere soldi diviene sempre più difficile, usando spesso la frase che mi ha sostenuto in questi anni, cioè che l’assessorato alla cultura non è un’agenzia di promozione del territorio ma qualcosa di più complesso ed articolato. Pensare di risollevare l’economia attraverso questo genere di interventi poco strutturati, effimeri ed occasionali è veramente quanto di più demagogico, strumentale ed infantile ci possa essere. Ed in questo si riscontrano e si devono rilevare le differenze visioni politiche di programmazione. Se questa nazione ha accumulato circa duemila miliardi di debito pubblico, sarà forse anche colpa di tanti assessori che hanno preferito spendere e spandere per ingraziarsi a costi insostenibili un elettorato colpevole e consenziente. Perché anche di questo si tratta.

La sinistra di cui parli tu è quella che anche io preferisco, che si distacca dagli altri non soltanto nei contenuti ma anche nei metodi. Il mio sogno sarebbe quello di arrivare ad una composta operazione di confronto con le forze politiche in campo siano esse affini che opposte nel senso dell’ appartenenza. Ma proprio come conseguenza di queste riflessioni, la tua critica non può essere rivolta soltanto alla”galassia sinistra” quanto piuttosto ad un modo stupido, superato e opportunistico di fare politica. CHE APPARTIENE A TANTI, di destra e di sinistra, GIOVANI ED ADULTI, che spesso mascherano dietro slogan vuoti e di comodo la pochezza di proposte sciocche e senza fondamento. E poi, visto che me ne hai dato spunto e che io, come te, non mi tiro indietro nel tentativo di fare chiarezza pur nella limitatezza delle mie capacità di indagine, ti propongo una riflessione veramente scomoda ed autolesionistica: cioè se vogliamo evitare di prenderci in giro, ti invito a riflettere sul motivo per cui il politico spara, sputa, diffama e strumentalizza. Ti basti vedere gli interventi nei blog!! Proprio in queste ore, qualche tuo lettore inizierà la superficiale fase del… non ricordo di altre serate… Mi vado cioè convincendo che ai cittadini, o più correttamente solo ad una parte di loro, non interessa sviscerare i problemi nella loro complessità. Spesso si limitano a contestare l’azione o l’intento dell’amministratore seguendo l’onda di una facile e superficiale analisi delle questioni felici e contenti di impallinare i potenti di turno. Come in una sorta di esorcismo anti-depressivo. Che per un certo verso è anche giusto, perché il potere inevitabilmente corrompe e degrada, ma la soluzione delle questioni è spesso più difficile di quella che appare ai benpensanti. Per questo al politico conviene sparare a zero contro qualcuno, sperando così di conquistare ”gli altri”, evitando di perseguire una seppur soggettiva idea di verità. Vedi, oggi io mi trovo nella invidiabile posizione di colui che si potrebbe permettere di dire, con grande interesse elettorale,  “perché non si realizza quest’opera là oppure il tale intervento dall’altra parte”. Invece mi rendo conto della differenza che esiste  tra il dire ed il fare, e che la retorica sciocca sulla facilità del realizzare non mi appartiene. Ma attento Sacha, forse noi, intendo io, Roberto e qualche altro, utilizziamo queste ipocrite ARMI DI DISTRAZIONE DI MASSA al 10 per cento della loro efficacia, mentre in un passato non troppo lontano, gli stessi che oggi propugnano una conveniente pax sociale usavano la demagogia e le menzogna al 200 per cento della sua terribile efficacia. Se De Donatis ha una caratteristica questa è sicuramente la professionalità e la compostezza delle sue argomentazioni, ben più irruente sarei stato io in diverse occasioni. La rabbia forse di vedere osannare in terra patria persone e politici che a Sora hanno dato poco e sono funzionali allo sviluppo di altre realtà, questo sicuramente ha mosso la sua penna e scaldato la su passione. Nel merito della questione, e concludo, nessuno vuole condividere con me l’analisi antropologica e socio-economica dei motivi che DA SEMPRE, spingono i sorani ad una migrazione costante e diffusa verso i paesetti del circondario nelle notti estive. Appartiene alla nostra cultura di cittadini migranti, che epigoni di abitanti di più popolose città amano, durante il periodo di vacanza, spostarsi e visitare la realtà che ci circonda. E non sempre spinti dall’interesse nelle proposte alternative che le cittadine vicine ci offrono. Da giovane io stesso trascorrevo i mesi estivi e le calde serate che li caratterizzano, al lago di posta Fibreno, oppure nel ristorante La Smeralda a Gallinaro, nella vana speranza di incontrare le bellezze  provenienti dalla perfida Albione, oppure da galliche province. Pleonastica la precisazione sull’inutilità di tali scorribande…

Ogni generazione che si è succeduta poi, si è nutrita di luoghi scoperti durante i vagabondaggi adolescenziali elevandoli a simbolo aggregativo di una piccola comunità che proprio intorno a questi luoghi si raccoglieva e nei quali rafforzava la propria identità.  Ma ti ripeto, questa riflessione io la facevo mentre programmavo gli eventi annuali e non solo quelli estivi, e coerentemente continuo a farla adesso che potrei invece sparare a zero. Ad onore del vero poi, ti confesso che alcune volte ho scoperto mio malgrado ragazzi che bivaccando a non più di dieci metri dal nostro museo civico non avevano l’interesse a venire e a visitare una mostra di pittura oppure un incontro musicale. Ma di questo non ci si può sempre lamentare. Un famoso Giacomo infatti, concludeva con perfezione poetica un suo scritto che …il naufragar m’è dolce in questo mar… chiudendo di fatto ogni estenuante polemica sulla finalizzazione delle azioni degli esseri umani.

Personalmente martedì sera andrò a Villa Carrara da semplice cittadino ad assistere ad uno di quei bei concerti che insieme al proprietario di quella casa, l’ avvocato Sigismondo, abbiamo organizzato in passato e che sono contento di aver lasciato in eredità alla mia città ed all’assessore che ora se ne sta occupando. PARTECIPANDO DA SORANO AD UNA BELLA MANIFESTAZIONE che alcuni tuoi lettori neanche vogliono conoscere per avere l’estremo e sciocco piacere di dire che oggi, come nel passato dei sinistri, a Sora non si è fatto nulla. A molti che per appartenenze ideologiche ed idiosincrasie hanno snobbato le mostre tenutesi nel museo civico, i tanti incontri letterari, i concerti, le serate di danza e egli altri eventi che organizzai negli anni del mio assessorato vorrei consigliare questo metodo di partecipazione, affinché la cultura non resti una vuota formula per attirare le allodole e quella pletora di opportunisti che ogni cinque anni si riciclano alla corte di sindaci ed assessori, ma divenga invece uno strumento di crescita e di incontro-confronto. In luogo di trasformarsi in un ennesimo spazio virtuale dove esibire in maniera scomposta alcune auto celebrative e distorte personalità. Un saluto da sinistra, da molto a sinistra…

Bruno La Pietra

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