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CRONACA

BUONE VISIONI – Il Cinema in TV domenica 21 luglio (di Aaron Ariotti)

Redazione Sora24
Redazione

Stavo pensando alla quantità di canzoni che sono state dedicate alla domenica. Senza spingerci oltre i confini nazionali sono diversi i titoli che mi vengono in mente: da “Buona domenica” di Antonello Venditti a “Domenica bestiale” di Fabio Concato; da “Domenica” di Lucio Dalla a “Domenica lunatica” di Vasco Rossi; fino alle più recenti “Domenica Interno Notte” dei Perturbazione (titolo cinematografico, peraltro) e “Sempre di domenica” di Daniele Silvestri. Ma la canzone domenicale per eccellenza, per me, resta la bellissima “Diamante” di Francesco De Gregori, portata al successo da Zucchero. Una canzone che su di me può avere gravi effetti collaterali: ascoltata in un giorno diverso dalla domenica, rischia di mandarmi completamente in tilt, tipo jet-lag intercontinentale.

Lo sapevate che soltanto in Europa e in America Latina la domenica è considerata l’ultimo giorno della settimana? Negli Stati Uniti, in Giappone, in Brasile e in Portogallo è considerato il primo. Prima dell’avvento del Cristianesimo, questo giorno corrispondeva al dies solis, cioè il “giorno del Sole”, in onore della divinità del Sol Invictus. Ancora oggi questa denominazione si è conservata nella lingua inglese Sunday, o nella lingua tedesca Sonntag. La domenica è considerata il giorno del riposo, e questa non è, come molti credono, una tradizione cristiana, ma pagana. Fu infatti l’imperatore Costantino nell’anno 321 a stabilire che il primo giorno della settimana, il giorno del sole, doveva essere dedicato interamente al riposo. Si legge nel Codice Giustiniano: “Nel venerabile giorno del Sole, si riposino i magistrati e gli abitanti delle città, e si lascino chiusi tutti i negozi. Nelle campagne, però, la gente sia libera legalmente di continuare il proprio lavoro, perché spesso capita che non si possa rimandare la mietitura del grano o la semina delle vigne; sia così, per timore che negando il momento giusto per tali lavori, vada perduto il momento opportuno, stabilito dal cielo.”

Perché questa lunga premessa? È presto detto: oggi, domenica 21 luglio, in tv non c’è quasi niente di interessante, dunque potete anche lasciarla riposare. Se poi proprio non ce la fate e volete a tutti i costi guardare qualche film, cercate di guardare quelli buoni.

Alle 14,20 Italia 1 propone “Un topolino sotto sfratto”, divertente commedia del 1998 diretta da Gore Verbinski (il regista di “I pirati dei Caraibi” e “The Lone Ranger”). Ernie e Lars sono due fratelli che non si sono mai amati veramente. Alla morte del padre si trovano a dover dividere l’eredità: una vecchia casa piuttosto fatiscente (ma di grande valore) abitata da un roditore scaltrissimo che proprio non ne vuole sapere di  dargliela vinta. Si ride ed è adatto a grandi e piccini.

Alle 21,05 Iris propone “Respiro” (2002) di Emanuele Crialese, sorprendente e originale opera seconda del regista e sceneggiatore di origini siciliane. Siamo a Lampedusa dove vive Grazia, una donna non del tutto “normale”. Moglie di un pescatore che la ama profondamente e madre di tre figli che l’adorano, è vittima di forti sbalzi d’umore che la inducono a comportamenti incomprensibili per i suoi conterranei. Quando la comunità decide di espellerla (vogliono mandarla a curarsi a Milano), lei si nasconde in una grotta con la complicità del primogenito. Il film vinse meritatamente il Premio della Semaine de la Critique a Cannes e fu distribuito in Francia e in USA. Dialoghi ridotti all’essenziale e una forza visionaria notevole. Merita attenzione.

Alle 2,15 di notte (lo so, lo so, non è colpa mia) su Rai 2, “L’aria serena dell’Ovest” (1990) che, a dispetto del titolo, non è un western, ma il primo lungometraggio di Silvio Soldini. Un’agendina smarrita fa da collante casuale tra quattro personaggi tra loro diversissimi che si incrociano, sfiorandosi appena o tentando di entrare in contatto. Racconto minimalista che fa leva sul gioco del caso. Ambientato in una Milano fredda e ostile alla fine degli anni ’80. Se come Raffaele Riefoli, in arte Raf, vi siete chiesti più volte cosa resterà degli anni ’80, questo film fornisce una delle risposte possibili. Vinse la Grolla d’oro per la sceneggiatura. Interpreti tutti molto bravi.

E poi non dite che parlo sempre male del cinema italiano. Qui ce ne sono due su tre, il che significa in termini percentuali il 66,6 periodico. Mica bruscolini.

Ah, quasi dimenticavo: la rubrica si prende qualche giorno di vacanza. Tornerà domenica prossima, 28 luglio, con una veste tutta nuova, e avrà cadenza settimanale. Per noi che amiamo il cinema, la domenica d’ora in poi sarà sempre il primo giorno della settimana.

Buone visioni. E buone vacanze.

Aaron Ariotti

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