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POLITICA

Centro trasfusionale di Sora aperto solo tre giorni a settimana: dure critiche dalla Cisl Fp

La Cisl Fp denuncia la riduzione dei giorni di apertura del centro trasfusionale di Sora, temendo un calo delle donazioni e un impatto negativo sulla sanità locale.

Redazione Sora24
Redazione

Il centro trasfusionale dell’ospedale Santissima Trinità di Sora sarà aperto solo tre giorni a settimana. La decisione, presa dall’Azienda sanitaria locale senza alcuna consultazione sindacale, ha suscitato forti critiche da parte della Cisl Funzione Pubblica di Frosinone.

Le preoccupazioni del sindacato

«La decisione assunta dalla direzione aziendale in merito alla riorganizzazione del centro trasfusionale di Sora rischia di avere pesanti ripercussioni sull’intero sistema sanitario territoriale, compromettendo non solo la qualità dei servizi offerti alla collettività, ma anche la sicurezza e lo stato di salute dei pazienti più fragili» hanno dichiarato il Segretario Generale della Cisl Fp Frosinone, Antonio Cuozzo, e il Responsabile della Sanità Pubblica, Vincenzo Gaetani.

Secondo i rappresentanti sindacali, la riduzione dell’apertura del centro a soli tre giorni a settimana priverà i donatori di sangue di un punto di riferimento fondamentale. Il timore è che questa scelta possa determinare un drastico calo delle donazioni, con la conseguente perdita di un numero significativo di sacche di sangue, una risorsa già oggi carente e di vitale importanza per interventi chirurgici e terapie trasfusionali.

Impatti sulle donazioni e sulla sanità locale

«È impensabile credere che i donatori, trovando chiusa la sala per tre giorni su sei, si sposteranno automaticamente verso altre strutture come quelle di Cassino o Frosinone. Al contrario, ciò comporterebbe una riduzione nella raccolta complessiva, incidendo negativamente sulla capacità del sistema sanitario di garantire prestazioni salvavita. Le ripercussioni potrebbero rivelarsi drammatiche, soprattutto nei reparti di ortopedia, chirurgia e ostetricia» hanno aggiunto Cuozzo e Gaetani.

Pressioni sul personale sanitario

Un altro aspetto critico riguarda il carico di lavoro del personale sanitario. Attualmente, il centro trasfusionale di Sora assiste circa 14-15 pazienti al giorno, per un totale annuo di quasi 2.000 pazienti. Con la riduzione dei giorni di apertura, il personale si troverebbe costretto a gestire circa 25 pazienti al giorno, una situazione insostenibile considerando che la struttura dispone di sole tre poltrone per le prestazioni trasfusionali.

«Riteniamo – concludono Cuozzo e Gaetani – che qualsiasi riorganizzazione dei servizi sanitari, in particolare di quelli trasfusionali, debba essere attuata in modo equo e bilanciato su tutto il territorio. È inaccettabile che un singolo centro, come quello di Sora, si faccia carico di un sacrificio così pesante, a scapito del diritto dei pazienti di ricevere un’assistenza costante, qualificata e omogenea. Pertanto, chiediamo all’azienda di rivedere la propria decisione e di avviare un confronto costruttivo al fine di individuare soluzioni che non compromettano la qualità e la continuità dei servizi essenziali alla collettività».

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