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COMUNICATO STAMPA

“C’ERA UNA VOLTA ARPINO”: a Palazzo Boncompagni fino al 6 ottobre

Splendida mostra fotografica del maestro HANS VAN DEN BOGAARD.

Redazione Sora24
Redazione

Si cari amici, può sembrare una favola ma è storia vera! Una storia che tenteremo di ricostruire nel migliore dei modi alla luce dei ricordi che affiorano e scompaiono, nella speranza che i lettori perdoneranno i salti temporali, le omissioni di nomi e il non troppo coordinato scorrere delle parole. Una storia dove si parla di un paese che è scomparso, avvolto dall’inesorabile passare del tempo.

Siamo ai primi degli anni ’70, gli anni della svolta, arriva la Pro Loco, l’Estate Arpinate, IL Gonfalone ed Arpino si colora di ARANCIONE, il colore d’Olanda. Tutto d’ora in poi sarà diverso!! Si colorò d’Olanda l’intero paese. Le responsabilità maggiori per tutta l’organizzazione e l’ospitalità gravarono sulle spalle del “volontario” Antonio di Folco e sul Presidente della Pro Loco del tempo, ma ci fu una schiera di persone che ci aiutarono generosamente, senza la quale non saremmo riusciti a far decollare …la nostra storia. Altra premessa è quella della incredibile capacità di adattamento degli Olandesi, la loro cultura, la loro disponibilità e la giovanile curiosità per l’incontro con i nostri paesani.

Scoprimmo che erano chiacchiere quelle sulla freddezza dei popoli nordici, la gioiosità dei gruppi olandesi coinvolse l’intero paese. L’inizio fu l’arrivo di un drappello di studenti di licei musicali di e di una strana Signora Olandese, tutti invitati dalla Pro Loco sostenuta dall’Ente Provinciale del Turismo di Frosinone e dal Ministero degli Interni – Sezione degli aiuti internazionali. Ancora oggi, passati ormai più di 50 anni, si ricordano i loro arrivi, il primo, quando  giunti in treno alla stazione di Sora  furono avventurosamente prelevati  da  macchine private di giovani entusiasti dalla novità ed anche dal pensiero di possibili interessanti incontri. Un primo esempio di vacanze – studio.

I giovani furono alloggiati in luoghi improvvisati, case private ed addirittura un anno si utilizzò il San Carlo come dormitorio ed il ristorante di Bel Sito come punto di ristoro. L’accoglienza fu all’altezza della fama dell’ospitalità della gente Arpinate, giunsero aiuti da tutte le parti. Colazioni, pranzi ed inviti a passeggiate guidate in tutto il territorio arpinate e nei paesi vicini. Il tanto tempo trascorso però non consente di rammentare tutti i nomi dei giovani come quelli dei più anziani che ci aiutarono, ma alcuni sono rimasti indimenticabili protagonisti di questa fantastica avventura che rivive oggi, dopo la bellezza di quasi 60 anni!! nell’altrettanto fantastica mostra fotografica che vi invitiamo a visitare.!

Uno fra tutti, il titolare del Bar dello Sport nella Piazza di Arpino: Osvaldo Zotti che con la moglie Ines e la mitica zia Lucia, fra cappuccini, caffè e birre rifocillarono Olandesi ed i giovani arpinati accompagnatori con i figli Tittino e Patrizia.. Osvaldo poi con la sua verve intratteneva i giovani Olandesi con macchiette e storie di vita esilaranti, rimane famoso il suo invito: VOLARE BEVARE? Anche altre persone ci aiutarono, riusciamo soltanto a ricordare Roberto Valente, Marcello Iafrate e Vinicio Lungo.  Rammentiamo anche la viva partecipazione e la vicinanza di Egidio Pesce, che poi sposò una bella ragazza di Amsterdam, Femke De Vetten, a seguire Gianni Astolfi, Giggi Scappaticci, Antonio Cossa ed anche la presenza del mitico Bijoux. Un anno poi l’ospitalità avvenne presso la casa Astolfi di Donna Elvira e come non ricordare l’ospitalità dell’Hotel Belsito con la famiglia Colella, Renato, Clara, Elisa e d Adriana?.

I viaggi al mare a Terracina ed a Napoli con l’aiuto di Ennio Lungo. Man mano affiorano ricordi e anche volti ai quali  poi è difficile ora dare un nome o un cognome, ma restano nel mito personaggi come il dottor Guido Pagnani, Presidente “ emerito”del Circolo Tulliano, si rammentano i bagni e le serate nella sua piscina a Vallefredda o le riunioni musicali nel Villino Conti a Collecarino, ora Di Scanno, dove ho abitato per una decina di anni e dove poi sarebbe nata mia figlia Ornella. Altri personaggi mitici come Stella del Colle, che ci offriva il suo vino nelle passeggiate per andare a Colle lo Zoppo o a Sant’Amasio strade per lo più sterrate. Appuntamenti fissi li avevamo a casa della famiglia Di Folco a Tubafa con il papà Giovanni, la signora Teresa e la sorella di Antonio, Elena, dove il giovane Antonio, ora brillante ingegnere, offriva non soltanto la sua presenza costante ma, ogni ben di Dio in pranzi e cene indimenticabili.

In effetti negli anni, visto il crescente impegno politico amministrativo di Massimo Struffi, Antonio Di Folco è stato il punto di riferimento essenziale dei continui ritorni del gruppo degli “OLANDESI DI ARPINO”. Insieme al gruppo si “materializzò” un personaggio eccentrico ed affascinante già accennato: MADAME BOOM, anziana signora olandese che addirittura voleva lottizzare Civitavecchia per renderla quasi una PICCOLA COLONIA OLANDESE. Altra figura che si è fatta ricordare è stata quella di Bab Westerveld  con i figli Laura e Bartolo e la moglie Suze per qualche disagevole viaggio. La novità della presenza di giovani olandesi fece il giro della provincia e soprattutto dei centri vicini dai quali venivano ad Arpino gruppi di giovani per assistere ai concerti serali dell’orchestra estiva formata dai giovani musicisti olandesi. Uno spettacolo magnifico non soltanto per la scelta dei brani eseguiti, ma per la straordinaria bravura e dedizione di ogni componente del gruppo.

Ogni sera la Piazza si animava interrompendo un vivere quasi monotono ormai consueto e giovani dai lunghi capelli capaci di parlare tre lingue arrotolando sigarette di tabacco vero, concedevano a noi tutti ore di indimenticabili melodie. Come non ricordare i concerti del complesso di sole donne? Naturalmente le difficoltà linguistiche soprattutto nostrane venivano superate dalla nostra famosa capacità “GESTUALE” e “MIMICA”, nacquero sincere amicizie ed affetti che permangono nel tempo. Tra i personaggi che più si legarono ad Arpino ed s’impegnarono nella “scuola-vacanza” sicuramente la figura di Mariette Bonger emerge, a lei infatti si deve la venuta in Arpino del gruppo ALICE IN DIXIELAND, gruppo musicale formato da sei donne con Caroline Schonfeld alla tromba e Cora Hollema al sassofono. Mariette la ricordiamo anche per la sua capacità di dirigere e suonare più strumenti, ma altri nomi rimangono nella memoria per il loro amore per Arpino: Ineke e Koos Terpstra, Guus Dral e la sua compagna Aina Bilkins, Siewert Vorster, Joan Berkhemer violinista, Stanly Hoogland pianista, Eric Kromhout anche lui violinista e Wieke Meoijer al violoncello, In sostanza il gruppo degli “OLANDESI DI ARPINO”.

Tanti altri nomi ormai si sono persi nel tempo, ma i loro volti ed i giorni trascorsi insieme rimarranno per sempre nella nostra memoria. Molti furono gli incontri e le amicizie che a partire dal 1970 per anni si svilupparono in paese, molti giovani di Arpino visitarono poi  l’Olanda ed Amsterdam in particolare, città dove brillava per ospitalità ed amicizia tutta la famiglia del Dr, Bert  De  Vetten con la moglie Sofia ed i figli Femke, Madaleine, Lucas e Judith. I ritorni sono stati continui negli anni, di giovani da soli o con le loro famiglie. Miracolosamente tra i musicisti, allora fidanzato di una bella ragazza olandese Marianne, oggi sua moglie, vi era un appassionato fotografo Hans Van Den Bogaard ed a lui dobbiamo le magnifiche istantanee che hanno immortalato la magia di quel tempo, Oggi Hans è uno dei più noti e stimati fotografi d’Olanda. Avrete modo di apprezzare LA BELLEZZA DELLE SUE IMMAGINI e di poter contribuire alla ricostruzione di luoghi, persone, volti e fatti che a noi sono sfuggiti in modo da poter preparare in futuro ancora un’altra mostra che attualizzi e tramandi il perdurare fantastico di UNA STRAORDINARIA AVVENTURA.
Massimo Struffi

Foto del maestro HANS VAN DEN BOGAARD: Amsterdam 31 marzo 1947, sposato con Marianne. Hanno due figli, Eric e Maartje, e due nipotine. Marianne suona il flauto dolce.

BIO – Ha trascorso una lunga carriera di fotografo lavorando su una ampia varietà di progetti straordinari, il suo lavoro è stato presentato in centinaia di pubblicazioni e giornali di grande importanza e reputazione in tutto il mondo, sia che sia trattasse della campagna elettorale di George Bush o degli ultimi giorni dell’Unione Sovietica. Ha lavorato come interno per l’Opera Nazionale Olandese per oltre 2 decenni. Il suo occhio per l’elemento umano e  la capacità di vedere la bellezza nel quotidiano non è secondo a nessuno ed il  suo lavoro rimane sempre intimo ed autentico. Fin dalla sua prima VISITA IN ARPINO rimase affascinato dalla bellezza della città, dalla sua gente e dal paesaggio circostante. L’amore e l’ammirazione per Arpino traspare in ogni sua singolo scatto..

 

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