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POLITICA

Chiusura Ideal Standard, interviene il Vescovo di Sora

In questo mese ci saranno incontri per far ritornare sui propri passi la proprietà e ridare serenità ai lavoratori interessati.

Redazione Sora24
Redazione

La Diocesi di Sora, Cassino, Aquino, Pontecorvo , con in testa il vescovo mons. Gerardo Antonazzo, segue con trepida preoccupazione la vicenda della comunicazione , da parte della proprietà, dell’avvio delle procedure di chiusura dello stabilimento Ideal Standard di Roccasecca ,che tra dipendenti diretti e quelli dell’indotto, lascia senza prospettive lavorative circa 500 persone, alle quali persone, singolarmente e comunitariamente, desidera esprimere totale vicinanza e sostegno.

La sconvolgente notizia segue di poco la vicenda della chiusura del rapporto di lavoro da parte di FCA con 500 giovani neoassunti e si insinua nel solco del depauperamento produttivo del nostro territorio ( si pensi, da ultimo, alla recente cessazione di attività della CMA ),con ,però, alcune caratteristiche peculiari che inducono a sviluppare due riflessioni. Innanzitutto ,colpisce il fatto che la proprietà ha deciso di chiudere lo stabilimento di Roccasecca ,non per carenza di domanda, ma, tra le altre , a causa di margini irrilevanti di profitto e, dunque, pur essendo in attivo.

Questa motivazione rafforza il convincimento che l’attuale declinazione del sistema capitalistico (da alcuni definito “turbocapitalismo“) orientato esclusivamente al profitto presenta gravi limiti intrinseci che a lungo andare rischiano di eroderne le fondamenta e pertanto si rende necessario riorientarne i contenuti verso forme che, pur riconoscendo il profitto come uno degli indicatori dello stato di salute dell’azienda, pongano al centro delle decisioni strategiche le persone, la cooperazione ed il rapporto con il territorio, quali indispensabili presidi per la salvaguardia e lo sviluppo dello stesso sistema .

Da questo punto di vista molti insegnamenti potrebbero trarsi – e lo auspichiamo vivamente anche sul nostro territorio – dal pensiero che viene definito “ economia civile” che pur avendo le proprie radici nell’illuminismo napoletano del ‘700 ( e ancor prima nel francescanesimo) ,non è stato ancora sviluppato compiutamente ed operativamente, se non secondo percorsi carsici , che per fortuna sta riaffiorando prepotentemente in questi ultimi tempi grazie ai preziosi contributi dottrinali e scientifici dei professori Zamagni, Magatti, Bruni, Becchetti, Gui, Bazzichi e Smerigli ( solo per citarne alcuni ),che hanno trovato positivi e concreti riscontri in diverse floride realtà produttive, dando vita a “buone pratiche”, come testimoniato nel corso della edizione n. 47 delle Settimane sociali del Cattolici tenutasi a Cagliari lo scorso mese di ottobre , e, più recentemente, al Festival della Dottrina sociale di Verona, la scorsa settimana.

La seconda riflessione riguarda il fatto che dalla azienda e dai lavoratori nel 2015 erano stati assunti precisi impegni proprio per salvaguardare la continuità produttiva dello stabilimento di Roccasecca , impegni che la proprietà ,stante la recente decisione, ha dimostrato non voler onorare. E’ necessario allora “vegliare” ( tra l’altro il tempo di Avvento che stiamo vivendo può molto aiutarci a riscoprire tale valore), vigilare ,che, nel caso di specie, si traduce in prevenire, affinché non ci si trovi spiazzati da certe improvvide decisioni.

E’ certamente positivo che le istituzioni territoriali preposte abbiano con prontezza reagito alla decisione della azienda e che, per effetto di ciò, seguiranno degli incontri, nel corso di questo mese, a livello regionale e ministeriale che ci auguriamo possano far ritornare sui propri passi la proprietà della Ideal Standard e ridare serenità ai lavoratori interessati e alle loro famiglie, ma risulta decisivo, per scongiurare il ripetersi di simili eventi, agire ex ante, creare un raccordo sistematico, una sorta di cabina di regia riconosciuta e legittimata da parte di tutti i soggetti coinvolti, dando vita ad una alleanza virtuosa tra gli organi di rappresentanza di tutti i soggetti interessati (imprese, lavoratori, associazioni, amministrazioni, diocesi), che agisca avendo come valore ispiratore l’unità d’intenti e come scopo precipuo la ricerca dello sviluppo integrale e del bene comune, che è bene di tutti e di ciascuno.

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