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ROBERTO CIRELLI

Ciao Roberto. Grazie di tutto

Dal sogno Serie D dello scorso autunno alla cessione della società: la sintesi della stagione e lo sfogo del patron.

Redazione Sora24
Redazione

Soltanto sette mesi fa, neanche il più pessimista dei tifosi bianconeri avrebbe potuto immaginare l’epilogo di oggi. Il Sora era comodamente primo in classifica e sembrava potesse vincere il campionato di Eccellenza Girone B andando in folle, complice l’altalenante rendimento del Pomezia. A Morolo il picco positivo: roboante 3-1 con trecento tifosi sorani festanti al seguito della capolista.

Pochi giorni dopo, però, l’incantesimo si è spezzato e sono iniziati due mesi orribili, caratterizzati da sconfitte e pareggi. Giornata dopo giornata, il Sora ha dilapidato il vantaggio sulle inseguitrici scivolando addirittura al centro della classifica, complice lo straordinario equilibrio del torneo. I bianconeri si sono ripresi dallo shock solo il 3 Febbraio, giorno in cui sono tornati a vincere dopo ben dieci giornate.

A quel punto, quando il campionato sembrava oramai compromesso, la squadra ha caparbiamente trovato la forza di risalire la china fino a mettere nuovamemte nel mirino il primo posto, occupato dal Tor Sapienza. Lo scontro diretto a Roma, purtroppo, non ha sortito l’effetto sperato e così il torneo è finito con il Sora quarto, a soli quattro punti dalla vetta. Tanta sfortuna, sicuramente qualche errore commesso in buona fede, ma questo è quanto: il Sora è rimasto Eccellenza dopo il grande sogno autunnale e sul banco degli imputati è finito suo malgrado Roberto Cirelli, che, in ogni caso, va ringraziato per averci messo la faccia e tantissimo impegno.

Già in passato Cirelli si era impegnato in prima persona per il Sora Calcio. Nel Maggio 2008 visse il suo momento più esaltante: 2.000 spettatori al Tomei per un play-off di Promozione laziale contro la Pescatori Ostia. Numeri incredibilmente alti per quelle categorie, ma soprattutto ricordi indimenticabili per lui e per tutti gli sportivi sorani che sognavano la risalita nel professionismo.

Sulla scia del ricordo di quei momenti di gioia e speranza, Cirelli si è in seguito tuffato nella nuova avventura in bianconero, salendo dalla Prima Categoria all’Eccellenza e accarezzando il sogno Serie D, sia all’inizio che alla fine del campionato appena concluso. La promozione era un obiettivo in cui credeva fermanente. Emblematica, in tal senso, la conferenza stampa di Natale 2018: «Puntiamo a vincere il campionato», aveva dichiarato ai giornalisti. Cirelli era convinto che il Sora ce l’avrebbe fatta comunque, nonostante il periodo di appannamento. Putroppo, non è andata così.

Se il 24 Marzo, giorno di Tor Sapienza vs Sora, il pallone fosse entrato nella porta giusta, probabilmente oggi saremmo qui a tessere le lodi della società e ad aspettare con ansia il calendario della Serie D 2019/20. Quel giorno, invece, la sfera invece è entrata (ahinoi) nella porta volsca, spegnendo i sogni di centinaia di tifosi arrivati a Roma con la speranza di far finalmente festa. In ogni caso, nonostante la mancata promozione, va riconosciuto al Sora di aver comunque fatto un buon campionato. Ma, nel calcio, si sa, quando vinci sei un eroe e quando non vinci sei un idiota.

La redazione di Sora24 saluta e ringrazia Roberto Cirelli per l’impegno profuso nella gestione del Sora Calcio e per i risultati conseguiti negli ultimi anni. Chi prenderà il suo posto avrà la possibilità di cominciare dal quinto livello del calcio, un buon punto di partenza.

Di seguito le dicharazioni con cui lo stesso Cirelli alcuni giorni fa ha annunciato la cessione della società.

«Oggi 21 giugno 2019 ho consegnato il Sora Calcio nelle mani di Leonardo Lilla, ma prima di defilarmi definitivamente mi sento in dovere di fare alcune riflessioni sul periodo della mia gestione, senza veleni e alcun tipo di rancore. In questi quattro anni, insieme ai miei collaboratori è stato compiuto, a mio parere, un vero e proprio miracolo sportivo a partire già dalla riacquisizione del titolo e del marchio Sora Calcio.

Un marchio andato perduto dopo il fallimento e i danni inenarrabili delle passate gestioni. Voglio affermare, senza tema di smentita, di poter uscire a testa alta sotto tutti i punti di vista. Prima di tutto perché ho consegnato ai nuovi dirigenti una Società senza debiti e, se mai dovesse saltare fuori qualche problema, comunico che sono già state date ampie garanzie in merito. In secondo luogo perché io e i miei collaboratori abbiamo fatto un lavoro straordinario, vincendo due campionati consecutivi e sfiorando sul filo di lana una vittoria che ci avrebbe consegnato alla storia oltre che al campionato di serie D.

Purtroppo così non è stato, seppur lavorando con l’obiettivo di crescere e migliorare si finisce per commettere degli errori che, seppur a fin di bene, non ti permettono di raggiungere gli obiettivi. Tuttavia credo di non aver meritato gli insulti e il trattamento che mi sono stati riservati al termine dell’ultima partita e anche in seguito attraverso i social e quant’altro. Avrei voluto continuare perché credo fortemente che il lavoro e la programmazione permettono la crescita dei giovani, ma non ci sono più i presupposti e le condizioni per andare avanti. Ancora adesso rimango vittima di insulti e minacce gratuite e quello che mi fa più rabbia è essere giudicato da pseudo Presidenti che fino a quando ho contribuito per 70.000,00 euro di sponsorizzazioni ero per loro il numero uno.

Allorché nel 2014 ho preferito allontanarmi da squallidi elementi esclusivamente per motivi di etica civile e professionale, sono diventato il nemico numero uno. Ho continuato ad esserlo anche dopo aver cercato di impedire movimenti illeciti che avrebbero potuto danneggiare in maniera irreparabile la sorte di alcuni ragazzi, nonostante abbia consegnato loro notevoli pacchetti pubblicitari. In tutta sincerità sono fiero di quello che ho fatto e mi dispiace solo di non aver avuto il piacere di confrontarmi con coloro i quali si nascondono dietro le tastiere di un computer o di un cellulare, ma posso comunque dire che francamente me ne frego!

Chiudo ringraziando tutti coloro che hanno collaborato con me in ogni modo e maniera e voglio ringraziare anche i miei detrattori, che mi hanno aiutato ad….aprire gli occhi.
Sono certo di aver consegnato questa società nelle mani della persona giusta, che saprà gestire al meglio ogni momento. Auguro a Leonardo Lilla e ai suoi collaboratori con tutto il cuore di raggiungere ogni obiettivo portando il più in alto possibile il nome della nostra città. In bocca al lupo!».

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