Race Across America è la corsa in bici più difficile e prestigiosa al mondo. Si parte dalla costa Ovest sul Pacifico in California e dopo cinquemila chilometri si arriva alla costa Est sull’Atlantico in Maryland, attraverso deserti, montagne, cambi estremi d’altitudine e clima, e passando per 3 fusi orari.
Quest’anno la temperatura nel deserto ha sfiorato i 50°, il costante forte vento durante tutta la gara e un giorno di piogge torrenziali mentre pedalavano nello stato dell’Illinois hanno reso le difficoltà quasi insormontabili, tanto che i ciclisti che sono riusciti ad arrivare al traguardo sono stati di meno rispetto a tutte le precedenti edizioni. Gli atleti e le atlete che l’hanno affrontata sono decisamente fuori dal comune.
Il sorano Giovanni Prosperi, sposato in Ohio (la sua signora Katarina Greer, medico gastroenterologo, fa parte dell’equipaggio), ha portato a termine l’impresa in squadra con lo svizzero Philippe May, ex campione del mondo ed ex detentore del record mondiale di velocità sugli sci. I due hanno attraversato gli USA in 8 giorni e mezzo, alternandosi nella corsa e nel riposo. La loro formula si è rivelata vincente nell’esordire in questa estenuante competizione, che trascende i limiti delle gare che più volte li hanno visti entrambi vincitori.
Le parole di Giovanni, a piede ancor bollente: “Questa gara mi ha reso un ultraciclista molto più forte, perché ho capito che quando riesci a comandare il corpo con la mente, il tuo fisico, ovviamente ben allenato, trova risorse inaspettate per andare avanti.” I nostri complimenti a Prosperi che ormai è fra gli ultraciclisti più forti del pianeta, con l’augurio di vederlo affrontare la gara con successo in solitaria nei prossimi anni!
