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Davide Zappacosta, un sorano a caccia della Champions League

Per lui, finora, 22 presenze, due reti e un assist per un totale di 1.272 minuti giocati.

Redazione Sora24
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“Sono sincero, volevo crossarla. Poi ho colpito la palla di collo pieno e l’ho vista finire in porta”. Era il 12 settembre 2017, Chelsea-Qarabag di Champions, quando Davide Zappacosta segnò il suo primo gol nell’Europa dei Campioni. Una cavalcata sulla fascia con il miglior epilogo possibile: palla in rete allo Stamford Bridge. A Londra ci era arrivato passando per il Toro, trasferimento di 28 milioni, dopo il lontano inizio calcistico tra i bianconeri di Sora nel biennio ‘98-2000. Oggi, a distanza di quasi sette anni dalla prima volta sul tabellino marcatori della competizione più blasonata del vecchio continente, Zappacosta è di nuovo alla ricerca della Champions. La maglia è diversa, così come la giovinezza, ma l’ambizione è rimasta la stessa. Con la Dea, alla ricerca di un piazzamento tra le prime cinque.

I bergamaschi hanno ripreso a giocare come sanno, regalando bel calcio e vincendo le partite, anche le più difficili, quasi in scioltezza, a parte il 4-0 subito contro l’Inter nel recupero della 21esima giornata. Per questo motivo, se si va ad analizzare la tabella di Scommesse.org sulla lotta al quarto posto, presente nella pagina relativa a quelle antepost sullo Scudetto, si noterà come i nerazzurri siano praticamente i favoriti per agguantare l’ultimo posto valido per la Champions League insieme al Milan, davanti all’incredibile Bologna, al Napoli, alla Lazio, alla Fiorentina e alla Roma.

Intanto facciamo un passo indietro. Davide Zappacosta, in uno dei club più blasonati d’Inghilterra, ci è arrivato all’improvviso, ma non per caso. La sua carriera sportiva è stata sempre una crescita costante. Giocatore di sacrificio dotato di un ottimo atletismo, Davide cresce nel vivaio del Sora ma inizia il professionismo con l’Isola Liri: esordio a 17 anni in Lega Pro Seconda Divisione, 14 presenze e un gol. Nel gennaio 2011, viene acquistato dall’Atalanta, con cui gioca per 6 mesi in Primavera. Riparte dal basso, con la comproprietà dell’Avellino, in Lega Pro Prima Divisione, con cui vince il campionato 2012-2013 e la Supercoppa.

La prima volta con la maglia della Dea, in prima squadra, è il 23 agosto 2014 in Atalanta-Pisa (2-0) valida per la Coppa Italia. La prima in campionato è invece il 31 agosto, a 22 anni, nello 0-0 in Serie A, contro il Verona. La stagione del sorano che non ha mai dimenticato le sue origini, si conclude con 3 reti in 29 presenze in Serie A. In campo gioca prevalentemente da ala o terzino destro, con indomita progressione quando scende sulla fascia. Il talento continua ad emergere. Nel biennio 2015-17 gioca a Torino con Ventura prima e Mihajlović poi. Le ottime prestazioni sotto la guida del tecnico serbo gli valgono la convocazione in nazionale nel 2017: il primo grande riconoscimento per l’impegno dopo nove anni di presenze sul rettangolo verde. Ma il talento di Sora sarà ancora capace di stupire, perchè all’improvviso si spalancano anche le porte dell’Europa.

Il Chelsea di Antonio Conte lo sceglie per presidiare la fascia di Stamford e dei campi di Premier. Il 12 settembre corona l’esordio in Champions con il 6-0 da distanza impossibile contro gli azeri del Qarabag. Il 30 dicembre dello stesso anno segna la sua prima rete in campionato fissando il definitivo 5-0 nella casalinga contro lo Stoke City. Con i Blues, Zappacosta trova successivamente un altro italiano, Maurizio Sarri, che lo ripaga con meno fiducia e più panchina. Nonostante tutto, vince l’Europa League ai danni dell’Arsenal. Con il Chelsea, vince anche una Coppa d’Inghilterra. Per l’esterno di Sora seguono poi le esperienze dei prestiti, a Roma (2019) e Genoa (2020), pur restando di proprietà del Chelsea. Torna a Londra, poi ritorna definitivamente a Bergamo dal 2021.

Oggi, Davide Zappacosta, 6 milioni di euro secondo Transfermarkt, prova a riprendersi l’Europa con la Dea di Gasperini. Apparentemente una gara a tre, assieme a Bologna e Roma, che potrebbe premiare i nerazzurri anche in virtù del possibile allargamento della partecipazione in Champions alla quinta classificata in Serie A. Per lui, finora, 22 presenze, due reti e un assist per un totale di 1.272 minuti giocati fino alla debacle di San Siro nerazzurra. E pensare che le presenze, a Sora, furono solo quelle nel vivaio bianconero.

 

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