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EUTANASIA

EUTANASIA – La storia di Piera Franchini

Piera Franchini, a causa di una lesione al fegato ormai incurabile, andò in Svizzera per il suo suicidio assistito nel 2013.

Marco Tari Capone
Marco Tari Capone

Prima di fare il suo ultimo viaggio, Piera Franchini decise di raccontare la sua storia all’Associazione Luca Coscioni. Il suo fu tra i primi volti di persone che, in piena consapevolezza e lucidità, hanno deciso in Italia di raccontare la propria storia rompendo il tabù italiano sul fine vita.

«Piera era devastata da una malattia al fegato – ha spiegato Marco Cappato – le immagini del video sono del 27 ottobre 2012. Il giorno dopo l’ho accompagnata in Svizzera, in un paesino vicino Zurigo. Lei ha dato la sua disponibilità per lo spot e il giorno dopo eravamo in clinica per la prima visita. Ce ne è stata una seconda ed è stato dato l’ok. Ma Piera, da poco operata di trachea, ha chiesto di non ingerire il liquido previsto dalla clinica e ha preferito un’endovena. Dopo un consulto di qualche ora, si è deciso di dare un nuovo appuntamento a Piera, che è tornata in Svizzera autonomamente a novembre per ricevere l’eutanasia».

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