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COMUNICATO STAMPA

Filippo Mosticone: «Le tragedie devono unire e non dividere. Prossimo 10 Febbraio sia in via Martiri delle Foibe»

La nota del Presidente di "Gioventù Nazionale Sora".

Redazione Sora24
Redazione

«È davvero spiacevole constatare ancora una volta come nella nostra città, quando si trattano argomenti importanti, sensibili e che non dovrebbero lasciare spazio a divisioni facenti parte della nostra memoria storica, si inciampi in una inopportuna e indecorosa bagarre politica. E’ quanto avvenuto dall’annuncio della convocazione dello scorso Consiglio Comunale cittadino, che includeva tra i punti all’ordine del giorno una mozione per intitolare una via ai Martiri delle Foibe, e soprattutto nella sua discussione.

Il percorso per dare anche a Sora finalmente giusto riconoscimento e testimonianza a quello che fu un vero e proprio olocausto per gli Italiani dell’allora confine orientale è iniziato da anni, grazie a commemorazioni e lodevoli iniziative ad opera di numerose realtà associative della nostra città, fra le quali anche il nostro evento di presentazione del fumetto “Foiba Rossa” con l’autore e vicepresidente del Comitato 10 Febbraio Emanuele Merlino, nella sala Simoncelli della Biblioteca Comunale, e l’impegno della associazione “Rinascita Spazio Identitario”.

Azioni che meritano la gratitudine di tutti, per aver rimediato a ignobili e incommentabili casi di negazionismo che fecero salire alla cronaca la nostra Città, come quando assistemmo all’interruzione da parte di una faziosa professoressa del convegno organizzato nel Liceo Classico Simoncelli in occasione del Giorno del Ricordo, triste caso arrivato ad essere oggetto della presentazione di una interrogazione parlamentare.

O le incommentabili reazioni della Sinistra extraparlamentare, capaci di inscenare addirittura un “presidio antifascista” quando lo scorso 10 Febbraio la Seconda commissione consiliare, in seguito a un documento presentato da Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale, diede mandato unanime alla giunta di dedicare uno spazio cittadino proprio ai Martiri delle Foibe, il che testimonia una spiacevole amnesia generale essendosi già il Comune espresso in materia, e una ulteriore presa di posizione poco sopperisce alla mancata esecuzione di una decisione già presa anche se nella scorsa consiliatura.

L’unico “risultato” di questa mozione è stata la messa in scena di una spiacevole quanto inopportuna discussione accesa in consiglio comunale che poco aveva a che fare con il ricordo di chi perse la vita per il solo motivo di essere Italiano, ma anzi gli apertamente mancava di rispetto.

Innanzitutto, vedere la improvvisa rimozione della firma della mozione da parte di un consigliere dichiaratosi di Liberi e Uguali ha testimoniato che purtroppo a quasi 80 anni dai fatti non è ancora scontato che non esistano morti “di destra” e “di sinistra” e che tutti, indipendentemente dall’appartenenza politica, abbiano il dovere di ricordare coloro che innocentemente hanno perso la vita a causa della guerra. Inoltre, più volte nel mezzo dello scontro la questione è stata definita “non necessaria”, specie in una stucchevole controproposta di un consigliere, stavolta d’espressione PD, che riteneva “più pertinente” intitolare una via alle vittime del Covid, come se una tragedia escludesse l’altra.

Il sangue dei morti ha fatto tristemente da arena a uno scambio di accuse di opportunismo politico, di rivendicazione di non si sa quale paternità della memoria, che è ignobile avvengano sullo sfondo di quella che dal Presidente della Repubblica Mattarella è stata definita come una “sciagura nazionale”, e che quindi dovrebbe unire e non dividere i nostri rappresentanti, sulla scia del raggiungimento di una pacificazione Nazionale che dal secondo dopoguerra la storiografia partigiana ha impedito negando o giustificando le atrocità commesse dai Titini.

Un passo necessario, per far sì che nelle strade, nelle scuole e nelle istituzioni, si possa parlare liberamente della nostra Storia, è ammettere che essa non appartiene e non è appropriabile o monopolizzabile da alcuna fazione ma è patrimonio comune del nostro popolo. Se vi fosse stata una maggiore accortezza, sia nelle tempistiche che nell’esprimere posizioni, adesso questa certezza non sarebbe minata. Ciò che possiamo augurarci è che il confronto costruttivo per il bene di Sora avvenga nei momenti e sulle tematiche opportune, e che la commemorazione del prossimo 10 Febbraio possa essere svolta finalmente anche a Sora in via Martiri delle Foibe».

È quanto dichiara Filippo Mosticone, Presidente Gioventù Nazionale Sora

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