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Giorgio ce l’ha fatta, il mitico cicloviaggiatore sorano è arrivato a Vladivostok!

Dopo aver pedalato per quasi tremila km, Lucarelli è giunto nella città di 600 mila abitanti situata nell'estremo oriente della "Grande Madre Russia". All'interno alcune foto.

Redazione Sora24
Redazione

Trentacinquesimo e ultimo giorno di viaggio. Percorsi 2910 chilometri. Evvaiiiii, mi trovo a Vladivostok!!! The End. Con un giorno di anticipo. Archiviato un altro ciclo viaggio. Sinceramente il viaggio l’ho concluso a Magadan, poi ho voluto continuare e terminare l’ultimo tratto della famosa Transiberiana, iniziato l’anno scorso a Irkutsk.

I primi due tre giorni su questa strada(A370) ho pedalato ancora spinto da motivazioni. Poi, mentalmente è “calato il sipario”. Scarico, non avevo più energie mentali, fisicamente invece ero ancora al top, tuttora le gambe ancora “girano”. L’ennesima conferma che tutto parte dalla testa. Per gli ultimi 400 chilometri ho percorso una strada con un ottimo asfalto, però di una monotonia assoluta. Paesaggi e panorami, sempre gli stessi. Tanta tanta pianura, con strappi in salita, solo brevi salite con pendenze importanti.

Il punto più elevato sono stati i 270 metri di altitudine di un valichetto, niente di che. Ma ciò che ha abbassato il morale sono stati il traffico molto caotico e il rumore dei motori delle auto, soprattutto dei camion. Dalle quattro alle sette ore, continuamente con quell’assillo nel cervello. Ho fatto ricorso alle cuffiette per ascoltare musica, poco poco ho alleviato la “sofferenza”.

Tante tante volte ho ripensato al silenzio e la solitudine della “Kolyma”, rimpiangendo quei momenti di calma mentale. Anche su questa strada ho incrociato tanti volti, sempre gentili nei miei confronti, pronti a donarmi sempre qualcosa o rifocillarmi.

Purtroppo anche a queste latitudini c’è chi ha un cuore crudele: ho visto e fotografato un orso all’interno di una gabbia. Una piccolissima recinzione al massimo 4×2 metri. Il povero animale si spostava di continuo, avanti e indietro, muovendo sempre la testa, la portava in alto e in basso. Più di una tortura per quel povero orso.

Un particolare Grazie a tutti. Grazie per il vostro incitamento. Grazie agli sponsor per il grande sostegno. Un amorevole Grazie alla mia famiglia, a tutti i miei parenti. Al mio Papà.

Ripercorri tutto il cicloviaggio 2019 sulla pagina Fb di Giorgio: clicca qui!

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