Sono solamente gli ultimi due feriti di quella guerra chiamata “lavoro” che ogni anno miete circa 1000 vittime.
Non è più tollerabile il silenzio dinanzi a questa mattanza: è ora che Istituzioni, Parti datoriali e Parti sociali si muovano in maniera univoca per arginare questo fenomeno. Non è possibile che un paese che si definisce civile consideri certi numeri “la normalità”. Non è possibile che ancora si parli di “tragiche fatalità”. Non è normalità e non è fatalità: purtroppo dietro questi episodi si nasconde spesso il mancato rispetto delle norme ed il ricatto della precarietà viene usato per celare tali mancanze. Ricominciamo a parlare seriamente di sicurezza.
Auguriamo ai due Lavoratori di riprendersi presto e al meglio.
Andrea Gabriele – Segreteria SLC-CGIL FR/LT