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“I Thàlassa Mas” – Il Mediterraneo, un mare che si è svegliato

Raffaele Sciarretta ci parla del nuovo disco di Francesco Mascio e Alberto La Neve.

Redazione Sora24
Redazione

Francesco Mascio e Alberto La Neve hanno realizzato il loro nuovo disco intitolato “I Thàlassa Mas”.
“I Thàlassa Mas”, disco quanto mai attuale già dal titolo che riporta al greco “Mare Nostro”, cioè mare che si crea puramente, senza che l’uomo faccia nulla per modificarlo o contrastarlo, ma mare che ci è stato donato.

L’impegno che i due artisti hanno messo in quest’opera si intuisce fin dalle piccole cose, dai suoni lievi, da un fare che è impossibile fermare, esplosione di un senso naturale e poderoso che i due strumenti musicali esprimono in maniera compiuta. Di particolare rilievo, nel disco, è la canzone “Holy Woods”. In questo pezzo, la chitarra (Francesco Mascio) ed il sax (Alberto La Neve), suonano unendosi in un perfetto schema che riporta all’immagine un lento ed armonioso balletto, una danza spensierata ed unica che fa muovere e vibrare!

E’ la canzone che meglio esprime l’attuale situazione, in cui il singolo uomo, quasi guidato da una mano pacifica ma molto risoluta, viene portato a spalancare gli occhi e vedere la pura bellezza della natura per aprirsi e cogliere lo stato di serenità che produce. Ed è proprio in tale armonia che si viene creata “Holy Woods”, una delle più rappresentative canzoni dell’album.

Da un post di una lettrice – “Musica e danza: ciò che più amo… Grazie Francesco, una musica che ti culla e ti trasmette serenità…”. Commento breve ma significativo nel riconoscere la sensazione di pace immensa che questa musica produce anche attraverso le immagini del video in cui si sovrappongono le atmosfere di un bosco e le movenze di una ballerina che con fare lento e soave, cantano insieme. E sono l’esplosione di pace ed appagamento dei sensi le sensazioni che i due musicisti vogliono e riescono ad evocare

Il brano che più mi ha colpito è stato “Holy Woods”, che volevate esprimere con questa canzone? “E’ un brano ispirato alla natura che, proprio in questo momento, la vediamo ricoprirsi di verde e di fiori, ma, al tempo stesso, a quegli alberi che sono stati vittima dei devastanti, incendi, basta ricordare l’Amazzonia e Australia. Vorrei che il dolore di questi giorni possa apportare a tutti noi una maggiore consapevolezza che in natura tutto è interconnesso e quindi sacro”.

Raffaele Sciarretta – Sora24

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