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SPORT

Il cicloviaggiatore sorano Giorgio Lucarelli ci aggiorna sulla sua avventura dal Québec

Redazione Sora24
Redazione

«Buongiorno! Tutti bene? Sono al nono giorno di viaggio, l’ultimo aggiornamento sei giorni fa. Mi trovo a Chapais, Nord del Quebec. Ad oggi ho percorso 1171 km, da ieri ho terminato la visita nella Riserva Faunistica la Virendrye. Domani inizierà la “discesa” verso Sud, spero di arrivare in quattro, cinque giorni a Quebec City, prima però pedalerò all’interno di un’altra Riserva Faunistica, Ashuapmushuan. In questi giorni sono stato in silenzio perché non avevo internet, per il semplice motivo di vivere la natura in una forma diretta. Ho preferito trascorrere la notte all’interno dei campeggi, alcuni gestiti ed altri “free”. In alcuni campeggi ero insieme ad altri, due notti sono stato completamente solo e la cosa non mi e dispiaciuta affatto, anzi…

Il viaggio procede benissimo, i primi giorni ho avuto qualche problemino alle gambe e alle spalle. “Dolori” fisiologici, perché durante le mie uscite in mountain bike in Italia, pedalavo senza peso. Durante un ciclo-viaggio cambia completamente tutto, il peso incide notevolmente sul fisico, soprattutto gambe e spalle quando vado in “fuori sella”. Mentalmente mi sento alla grandissima, sto attraversando posti di una bellezza assoluta, grandi laghi e impietosi fiumi, all’interno della foresta. Ci sono delle stradine interne sterrate che conducono in riva ai laghi, ogni tanto faccio una deviazione per godere di momenti straordinariamente intensi. Riesco ad isolarmi per vivere quegli attimi, di più non posso, perché il viaggio continua.

Vi assicuro che bastano pochi minuti per continuare con ancor più entusiasmo. Il meteo è dalla mia parte: nella prima parte della mattinata fresco, circa dieci gradi, nel pomeriggio il termometro sale fino a ventisette, ventotto gradi. Il rovescio della medaglia quando c’è il sole sono le maledettissime mosche cavalline. Sono un vero flagello, non riesco a togliermele attorno, pur facendo uso di spray e creme repellenti, e la cosa mi preoccupa non poco. Quando invece scelgo di trascorrere la notte nei campeggi, sono le zanzare le protagoniste. Questo è il lato negativo, però ne ero al corrente, vista l’esperienza nei precedenti viaggi.

Al momento non ho ancora incontrato altri viaggiatori in bici, ma solo un ragazzo che viaggiava in autostop. Quando faccio delle pause per mangiare o per riposarmi, in presenza di altre persone, immediatamente suscito molta curiosità, mi chiedono tante cose. Ma è ancor più bello quando li trovo fermi lungo la strada, pronti ad offrirmi da mangiare o da bere, o magari solo a darmi il benvenuto nella loro terra… Ripeto e non mi stancherò mai, è la parte più gratificante del viaggio, c’è tantissima brava gente in giro.

Qualche curiosità? L’altro ieri in un campeggio a Senneterre, ho scoperto che è gestito da un italiano, Umberto, di padre pugliese e madre canadese. Sono due anni che si è trasferito in Quebec per gestire il camping. L’altra molto recente, di questa mattina alle 5,00. Avevo trascorso la nottata a Miquelon dormendo nel bosco, perché non c’erano campeggi o motel, all’improvviso quando ho iniziato a pedalare sono usciti tre cani di grossa taglia da una stradina e mi hanno rincorso. Mi sono fermato per non innervosirli, invece hanno continuato abbaiando ad avvicinarsi. Fortunatamente era di passaggio un auto che mi ha scortato, fino a distanza di sicurezza. Visto che non sono gli orsi il pericolo! A proposito, ne ho avvistato un bellissimo esemplare tre giorni fa…. Ora stoppo perché vado a cenare… Vi abbraccio».

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