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CRONACA

Il Movimento CI SIAMO sull’Auditorium di Sora

Redazione Sora24
Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota a firma del Movimento Politico Culturale “CI SIAMO”.

“Quando una terza elementare di una scuola sorana si è posto il problema del locale dove realizzare il loro progetto teatrale “Odysseus” i genitori si sono ricordati dell’anno precedente allorchè una simile attività formativa è stata rappresentata in una struttura privata con l’esborso per ogni famiglia di diversi soldini.

Perché a Sora per fare cultura qualcuno deve mettere mano alla tasca, lo hanno provato i nostri piccoli attori, lo provano quotidianamente numerose associazioni ed istituzioni culturali sparse nel sorano che NON AVREBBERO nessuna struttura idonea per svolgere una qualsiasi attività o semplicemente uno spazio reale, un luogo fisico, dove far passare le proprie emozioni e sensazioni. Non avrebbero, e il condizionale è d’obbligo perché in effetti qualcosa c’è, qualcosa che la maggior parte dei cittadini sorani non sanno di avere già da anni.

A Sora esiste una struttura coperta, capace di ospitare fino a 500 posti, con tanto di impianto di amplificazione e di palco che in una parola sola si chiama AUDITORIUM. Pochi lo hanno visto, almeno dentro, perché fuori è alla portata di tutti in quanto sta proprio a poche centinaia di metri da tutti noi, inserito nel plesso scolastico dell’ITGC Baronio di via Ariosto.

Una struttura nuova, sebbene costruita da diversi anni, e mai usata, mai messa a disposizione di nessuno, di sicuro mai offerta ad una popolazione come quella di Sora già fortemente penalizzata in un quadro socio-culturale carente per strutture e per la esigua offerta di fattori di aggregazione, relazioni sociali, momenti di svago, e dove pensieri, fantasia e passioni a fatica trovano spazi e sfoghi troppo importanti per questo comprensorio che deve necessariamente avere più interessi per crescere o semplicemente per non morire. Una struttura non grandissima, ma per la misura giusta della nostra città; non appariscente, ma bella nella sua semplicità; non eclatante, ma dirompente per il messaggio che porta e che assolutamente dobbiamo cogliere.

Tutto giusto ma c’è un però… e quel però sa della beffa più grande, di una vigliaccata che fino a questo momento lo vede chiuso, fermo, impacchettato come un regalo pronto per una fidanzata che non c’è più, relegato in fondo all’ultimo dei pensieri che un’Amministrazione Comunale sembrerebbe quasi disfarsene, privando noi cittadini di una delle poche cose belle che potremmo avere, immaginate la potenzialità di un teatro, di uno spazio musicale, di un posto per attività e le iniziative più diversificate. Tra le tante occasioni mancate, nelle svariate crisi dei vari settori sorani, perché dobbiamo registrare, nella scia di un azzeramento della cultura sorana per via della crisi ma anche di una latitante programmazione che ci priverà per chissà per quanto tempo di estati sorane, anche di quello che molti chiamano l’ artigianato del pensiero.

Certo il nostro Sindaco non ha dichiarato il De Profundis per l’Auditorio, prima o poi dovrà rendere di conto alla sua cittadinanza, ma intanto latita, o peggio ancora fa con una CONVENZIONE datata 21-1-2013 al Preside dell’ITGC Baronio, una proposta indecente: lo incorona responsabile unico nell’apertura, chiusura, custodia e manutenzione dell’Auditorium, e lo obbliga di fatto a essere vincolato con le sue maestranze a qualsiasi ora e a qualsiasi giorno.

Poche righe che però aprono forti perplessità. Può un preside, già pesantemente gravato di tante mansioni da un Ministero sparagnino (basta consultare i nostri figli-studenti) e nello specifico la direzione di più scuole, con un personale ridotto all’osso far fronte anche ad un impegno così complesso? Può un Auditorium partire come progetto innovativo per Sora, a cui SI DEVONO ASSICURARE LE MIGLIORI CONDIZIONI PER LA QUALIFICAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA… e CHE RAPPRESENTA UNA RISORSA PER LA COMUNITA’ CITTADINA E DELL’INTERO COMPRENSORIO … come si legge dalla Convenzione, nelle condizioni più limitate possibili che una scuola oberata di lavoro nel suo e con le poche, mirate disponibilità sia di tempo che economiche può offrire?

I cittadini di Sora oggi non sanno ma domani quando anche i muti parleranno sicuramente chiederanno che vengano fatte cose perbene con questa RISORSA, vorrano capire se tutto rientra nella logica dell’approssimazione, dell’ incertezza della durata, della gestione oculata, di un servizio che finalmente funzioni a dovere.

Tutto questo rientra nella PROGRAMMAZIONE e tanti politici sorani sanno quanto è difficile sbatterci il muso finendo spesso per perdere il filo che li unisce ai loro concittadini. Non ci convince neanche l’art. 3 della CONVENZIONE quando parla delle sedie (280?) che il Comune ha comprato e messo a disposizione dell’Auditorium. In vero non ci aveva convinto neanche il costo (30.000 euro?), riteniamo che attraverso uno studio particolareggiato, magari trovando degli sponsor, mecenati, pubblicità, si sarebbe potuto evitare la spesa ad un Comune che non naviga certamente nell’oro. Ci domandiamo però per quale motivo queste sedie rimangono proprietà del Comune e come scritto nell’art. 8 torneranno al Comune stesso…!!!

La CONVENZIONE si rifà alla legge 23/96 e questa legge (art. 3) nelle competenze degli enti locali prevede che i comuni e le province provvedano alle spese di ufficio e per l’arredamento e a quelle per le utenze elettriche e telefoniche, acqua e gas, e riscaldamento. A cosa si rifà il Comune quando intima di riprendersi le sedie? Vorremmo saperlo anche noi e ci convince sempre meno…!!!

Non facciamo nascere un progetto che smuove la fantasia di noi tutti, già sotto la minaccia di una ipoteca, ma per una volta mettiamoci a disposizione dell’intera collettività aiutando a trovare soluzioni idonee e non di parte, magari sostenendo il Preside (che rimarrebbe sempre come persona di riferimento) a trovare un comitato che gestisca nelle autonomie che si andranno a delineare, tutto il complesso, autogestendosi in modo da alleggerire la posizione della scuola, trovando risorse economiche per non dipendere dalle Istituzioni, attraverso una programmazione indispensabile al mantenimento delle varie attività e nel rispetto delle varie organizzazioni culturali di Sora.

Questa è una grande occasione per mostrare Sora agli altri comuni, ma anche a noi stessi per vedere cosa sappiamo fare, un’occasione che può essere di vanto o solamente persa, dipende dalle Istituzioni, dalla Scuola, ma soprattutto da noi sorani che abbiamo fame di fatti concreti. La crisi che ci ha colpito ci ha resi barcollanti, vulnerabili, indifesi, disgregati e mai come adesso abbiamo bisogno di cultura perché solo la cultura unisce le passioni e rafforza i sentimenti… quanti di noi già sentono il profumo della sala, il rumore della sedia che si apre, la tenda che si schiude … e il sogno di un palcoscenico… e allora tu ci sei? Perché noi CI SIAMO.”

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