Avevamo proposto di inserire nel bando relativo al concorso per agente di Polizia Municipale riservato alle categorie protette, una clausola tesa a prevenire ed eliminare ogni dubbio o sospetto di “parentopoli” o “familismo”.
Avevamo suggerito di richiedere ai candidati di autocertificare l’assenza di parentela entro il 2^ grado con dipendenti o amministratori comunali, come è d’uso peraltro in ogni concorso a premi…
Avevamo insomma richiesto un CAMBIO DI PASSO, UN SEGNALE DI NOVITÀ.
Ecco la risposta ricevuta dal sindaco ribaltonista Luciano Duro:
“devo precisare che nessuna norma in materia di disciplina sull’accesso agli impieghi nelle Pubbliche Amministrazioni e modalità di svolgimento dei concorsi prevede una tale ragione di esclusione dalla partecipazione alle procedure concorsuali. Una tale previsione, configurandosi peraltro come discriminatoria e lesiva del principio della parità di trattamento, inficerebbe la legittimità del bando pubblico determinandone l’impugnabilità ed annullabilità.”.
Alla faccia del coraggio del cambiamento! E POI DICE CHE UNO SI BUTTA CON BEPPE GRILLO….
Lucio Marziale – Capogruppo “PATTO CON LA CITTÀ…UN NUOVO INIZIO”